I dubbi Ps su Cardiocentro e Mizar
La situazione finanziaria del Cardiocentro, la strategia che il Cantone intende adottare per farlo confluire nell’Ente ospedaliero cantonale (Eoc), la fideiussione concessa alla Mizar Sa per l’acquisto dello stabile luganese in cui dovrebbe aver sede il MedTech Center. Questi i punti principali sui quali intende far luce un’interpellanza socialista presentata ieri al Consiglio di Stato. Il gruppo rappresentato in Gran Consiglio da Ivo Durisch definisce “molto preoccupante” la situazione. In primo luogo si mette l’accento sulla volontà popolare, che – bocciando tre anni fa una modifica delle norme che prevedeva la possibilità di partecipazioni con istituti e fondazioni private all’Eoc – vorrebbe quindi che il Cardiocentro rientrasse sotto il cappello dell’ente, come previsto dalla convenzione. E proprio le finanze dell’ospedale del cuore pongono qualche interrogativo. Pur non avendone certezza – a giugno il Ps aveva chiesto di poterne visionare i conti, richiesta respinta –, sembrerebbe infatti che l’istituto diretto da Tiziano Moccetti non stia navigando in buone acque: “Un resoconto dell’organo di vigilanza sulle fondazioni che evidenzia la carenza di liquidità della Fondazione Cardiocentro”. Altra questione, la presunta elusione della Legge sulle commesse pubbliche da parte del Comune di Lugano. La trasformazione dello stabile è stata affidata al proprietario: Swiss Life Sa, che non è tenuta a indire concorsi. I lavori sono stati affidati alla Garzoni Sa, la progettazione a Giorgio Giudici (presidente della Fondazione Cardiocentro). Procedura avallata due anni fa dal Consiglio comunale luganese.