Chiasso sarà alla… moda
Il Gran Consiglio firma l’assegno di 8 milioni per progettare il Centro del settore tessile Via libera all’acquisto del terreno e al concorso di architettura che daranno concretezza alla costruzione dell’istituto nel comparto Ffs
Anni di attesa, di speranze deluse e di nuovi segnali incoraggianti per Chiasso. Anni anche di lotta politica, mai come in altri casi trasversale, dentro e fuori il Palazzo comunale. Tutto per portare qui, all’estremo sud del cantone, il Centro professionale tecnico del settore tessile. Che per la cittadina significa, però, anche la rinascita di una porzione del comparto ferroviario, proprio a due passi dal centro. Poi, ieri, nello spazio di pochi minuti ecco piovere da Bellinzona il sospirato ‘sì’ del Gran Consiglio. Stavolta è davvero fatta: l’arrivo della scuola non è più solo una promessa. Se tutto va come previsto, si potranno spalancare le porte nel settembre del 2023. Nell’aula del parlamento si rinuncia al dibattito, seppur ‘ridotto’, e si passa alla ‘procedura scritta’, velocizzando quindi l’iter. Nessuno interviene sul punto 14 dell’agenda quotidiana dei lavori, così prima si vota l’entrata in materia (quasi unanime), poi si passa al dossier. È il momento che le istituzioni chiassesi aspettavano da tempo. Il Gran Consiglio non scontenta nessuno: i voti favorevoli sono 65, nessun contrario e 8 astenuti (che stuzzicano qualche curiosità). Adesso la progettazione del Centro professionale tecnico del settore tessile – che vedrà sotto lo stesso tetto la Scuola d’arti e mestieri di sartoria e la Scuola specializzata superiore di abbigliamento e design della moda – può partire. Messe le basi a Piano regolatore, ora lo Stato potrà acquisire il terreno di 4’280 metri quadri dalle Ffs e dare sostanza all’istituto scolastico destinato ad accogliere 280 studenti e oltre una quarantina di docenti. Sul tavolo ci sono, infatti, gli 8 milioni necessari per concretizzare quello che per la cittadina di confine era un sogno da cui ripartire. Il Comune parteciperà all’operazione con 400mila franchi e potrà contare sulla creazione di 225 posteggi pubblici (in gran parte interrati). Un’opera che, per restare sulle cifre, a conti fatti tradurrà uno sforzo di 35 milioni e mezzo, 26,5 solo per la costruzione del Centro scolastico.
Arrigoni: ‘È un’iniezione di fiducia’
«Sono molto felice – il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni non lo nasconde di certo. La notizia sull’esito della votazione parlamentare l’ha appena raggiunto –. Nell’ultimo anno e mezzo si era verificata una accelerazione; così siamo arrivati oggi (ieri per chi legge, ndr ) a veder compiere questo primo passo politico importante. Ora speriamo che tutto proceda come stabilito e che nel giro di qualche anno si possa giungere all’apertura della scuola». Certo l’hanno fatta... sudare. «È vero, è stata abbastanza una sudata – ammette il sindaco –. Ma a Chiasso non si ottiene mai nulla in modo semplice. Siamo abituati a combattere, a lottare. Quello che mi preme sottolineare è che a sostenere questa richiesta sono state tutte le forze politiche. Diciamo che a tagliare il traguardo sono stati tutta la cittadinanza e l’intero Basso Mendrisiotto». Non a caso già nel 2016 i granconsiglieri del Mendrisiotto avevano fatto quadra attorno al progetto, mentre socialisti e verdi chiassesi avevano attirato l’attenzione lanciando una petizione (sottoscritta anche qui da tuti i gruppi) e raccogliendo 700 firme. Dal canto suo, Chiasso ha fatto la sua parte, mettendo mano al Piano regolatore. «Di sicuro– conferma Arrigoni –. Del resto, ci abbiamo sempre creduto e ora ne siamo contenti. È una iniezione di fiducia per lo sviluppo di tutta la cittadina, grazie all’arrivo di centinaia di studenti. E non dimentichiamo che la moda è un comparto economico importante per l’intero distretto, con Milano a 50 chilometri». Insomma, Chiasso era la collocazione ideale. E se Arrigoni non ha dubbi, ancora meno, ricorda Giorgio Fonio, consigliere comunale chiassese nonché granconsigliere (Ppd), sul suo profilo facebook, ne aveva avuti a suo tempo l’allora sindaco Moreno Colombo. A lui, annota Fonio, si deve la proposta di Chiasso come sede dell’istituto e la sua difesa tenace. Ed essere perseveranti stavolta ha premiato.