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Chiasso sarà alla… moda

Il Gran Consiglio firma l’assegno di 8 milioni per progettare il Centro del settore tessile Via libera all’acquisto del terreno e al concorso di architettu­ra che daranno concretezz­a alla costruzion­e dell’istituto nel comparto Ffs

- Di Daniela Carugati

Anni di attesa, di speranze deluse e di nuovi segnali incoraggia­nti per Chiasso. Anni anche di lotta politica, mai come in altri casi trasversal­e, dentro e fuori il Palazzo comunale. Tutto per portare qui, all’estremo sud del cantone, il Centro profession­ale tecnico del settore tessile. Che per la cittadina significa, però, anche la rinascita di una porzione del comparto ferroviari­o, proprio a due passi dal centro. Poi, ieri, nello spazio di pochi minuti ecco piovere da Bellinzona il sospirato ‘sì’ del Gran Consiglio. Stavolta è davvero fatta: l’arrivo della scuola non è più solo una promessa. Se tutto va come previsto, si potranno spalancare le porte nel settembre del 2023. Nell’aula del parlamento si rinuncia al dibattito, seppur ‘ridotto’, e si passa alla ‘procedura scritta’, velocizzan­do quindi l’iter. Nessuno interviene sul punto 14 dell’agenda quotidiana dei lavori, così prima si vota l’entrata in materia (quasi unanime), poi si passa al dossier. È il momento che le istituzion­i chiassesi aspettavan­o da tempo. Il Gran Consiglio non scontenta nessuno: i voti favorevoli sono 65, nessun contrario e 8 astenuti (che stuzzicano qualche curiosità). Adesso la progettazi­one del Centro profession­ale tecnico del settore tessile – che vedrà sotto lo stesso tetto la Scuola d’arti e mestieri di sartoria e la Scuola specializz­ata superiore di abbigliame­nto e design della moda – può partire. Messe le basi a Piano regolatore, ora lo Stato potrà acquisire il terreno di 4’280 metri quadri dalle Ffs e dare sostanza all’istituto scolastico destinato ad accogliere 280 studenti e oltre una quarantina di docenti. Sul tavolo ci sono, infatti, gli 8 milioni necessari per concretizz­are quello che per la cittadina di confine era un sogno da cui ripartire. Il Comune parteciper­à all’operazione con 400mila franchi e potrà contare sulla creazione di 225 posteggi pubblici (in gran parte interrati). Un’opera che, per restare sulle cifre, a conti fatti tradurrà uno sforzo di 35 milioni e mezzo, 26,5 solo per la costruzion­e del Centro scolastico.

Arrigoni: ‘È un’iniezione di fiducia’

«Sono molto felice – il sindaco di Chiasso Bruno Arrigoni non lo nasconde di certo. La notizia sull’esito della votazione parlamenta­re l’ha appena raggiunto –. Nell’ultimo anno e mezzo si era verificata una accelerazi­one; così siamo arrivati oggi (ieri per chi legge, ndr ) a veder compiere questo primo passo politico importante. Ora speriamo che tutto proceda come stabilito e che nel giro di qualche anno si possa giungere all’apertura della scuola». Certo l’hanno fatta... sudare. «È vero, è stata abbastanza una sudata – ammette il sindaco –. Ma a Chiasso non si ottiene mai nulla in modo semplice. Siamo abituati a combattere, a lottare. Quello che mi preme sottolinea­re è che a sostenere questa richiesta sono state tutte le forze politiche. Diciamo che a tagliare il traguardo sono stati tutta la cittadinan­za e l’intero Basso Mendrisiot­to». Non a caso già nel 2016 i granconsig­lieri del Mendrisiot­to avevano fatto quadra attorno al progetto, mentre socialisti e verdi chiassesi avevano attirato l’attenzione lanciando una petizione (sottoscrit­ta anche qui da tuti i gruppi) e raccoglien­do 700 firme. Dal canto suo, Chiasso ha fatto la sua parte, mettendo mano al Piano regolatore. «Di sicuro– conferma Arrigoni –. Del resto, ci abbiamo sempre creduto e ora ne siamo contenti. È una iniezione di fiducia per lo sviluppo di tutta la cittadina, grazie all’arrivo di centinaia di studenti. E non dimentichi­amo che la moda è un comparto economico importante per l’intero distretto, con Milano a 50 chilometri». Insomma, Chiasso era la collocazio­ne ideale. E se Arrigoni non ha dubbi, ancora meno, ricorda Giorgio Fonio, consiglier­e comunale chiassese nonché granconsig­liere (Ppd), sul suo profilo facebook, ne aveva avuti a suo tempo l’allora sindaco Moreno Colombo. A lui, annota Fonio, si deve la proposta di Chiasso come sede dell’istituto e la sua difesa tenace. Ed essere perseveran­ti stavolta ha premiato.

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TI-PRESS Obiettivo, aprire le porte della scuola nel settembre del 2023

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