Il valore civile del patrimonio culturale e la Stan
di Tiziano Fontana, segretario della Società ticinese per l’arte e la natura (Stan)
Segue da pagina 12 (…) di questo nostro patrimonio, uno dei beni comuni di tutti i ticinesi. Quest’anno si celebra l’Anno europeo del patrimonio culturale, su decisione del Parlamento europeo in risposta positiva a una richiesta della Commissione europea, sollecitata in questo senso da Europa Nostra, l’organizzazione che raggruppa le associazioni nazionali europee dedite alla tutela del patrimonio storico-artistico, tra queste Schweizer Heimatschutz (Patrimonio svizzero), della quale la Società ticinese per l’arte e la natura (Stan) è la sezione ticinese. La Stan ha organizzato per questa ricorrenza quattordici visite guidate, ripartite su tutto il territorio cantonale e la conferenza del Prof. Tomaso Montanari che si terrà il 24 settembre al Teatro Sociale di Bellinzona – edificio salvaguardato anche grazie all’azione della nostra associazione –, per rispondere alla domanda al centro del programma nazionale “Salvaguardia del patrimonio: perché? Per chi?”. Abbiamo invitato il prof. Montanari poiché a competenza e cultura unisce passione civile. Inoltre, egli rifugge dalla retorica incoerente dei finti salvatori del patrimonio che, purtroppo, abbiamo dovuto ascoltare in alcune manifestazioni tenute durante questo anno celebrativo. Al di là dei proclami vi è una realtà caratterizzata da continui attacchi diretti e indiretti al patrimonio storico-artistico e naturalistico, tra i quali mi limito a citare: a livello nazionale il tentativo in corso di indebolire la legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio con una revisione che minaccia l’impianto giuridico originario fondato sulla ricerca dell’equilibrio tra gli interessi federali e quelli cantonali; a livello di Cantone e Co- muni l’opposizione a introdurre gli obiettivi di salvaguardia previsti dall’Inventario federale degli insediamenti svizzeri da proteggere (Isos) nei piani regolatori, unico strumento per fermare il degrado urbanistico in atto da decenni. Ci auguriamo che questo Anno del patrimonio lasci in eredità una reale azione di protezione del patrimonio storico-artistico fondata su un’approfondita conoscenza, sui principi internazionali elaborati e adottati da svariati decenni in questo campo e sugli obiettivi di salvaguardia dell’Isos.