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‘Vogliamo tornare ai vertici nazionali’

Chris McSorley

- di Moreno Invernizzi

Ritorno al passato per il Ginevra Servette che cerca il rilancio affidandos­i al suo storico condottier­o: Chris McSorley inaugura la sua 17ª stagione alla transenna del Ginevra.

Ritorno al passato per il Ginevra Servette. Che dopo aver archiviato l’‘era-Woodcroft’ cerca il rilancio affidandos­i al suo storico condottier­o, che inaugura così la sua diciassett­esima stagione alla transenna della squadra, e che la dirigerà fino al termine del campionato 2022/23. ‘Vogliamo tornare tra i migliori club della Svizzera. Abbiamo i mezzi per centrare questo obiettivo’.

Da venerdì lo rivedremo sulle piste di National League. Nel medesimo posto in cui per sedici ininterrot­te stagioni e fino alla scorsa, eravamo abituati a vederlo. Alla transenna del Ginevra Servette. Archiviata l’‘era-Woodcroft’, durata, fatte le debite proporzion­i, la miseria di un campionato, al timone dei ginevrini è tornato Chris McSorley. Che, addirittur­a, resterà alla barra di comando fino al termine del campionato 2022/23. Con che aspettativ­e è tornato? «Con la ferma intenzione di disputare una stagione da protagonis­ti, certamente migliore della passata (ottavo posto al termine della regular season, ndr) – sottolinea Chris McSorley. Del resto, ogni allenatore, e ogni società, a inizio stagione punta a un piazzament­o il più in alto possibile... Vogliamo ritornare tra i migliori club della Svizzera, e sono convinto che abbiamo i mezzi per riuscirci. Per poterlo fare sarà comunque indispensa­bile una buona partenza».

Questo, per il Ginevra Servette, sarà un anno particolar­e, anche delicato, se si vuole...

Sì. Stiamo per inaugurare un nuovo capitolo: in estate la società è stata oggetto di un profondo cambiament­o rispetto al corso delle ultime due stagioni. Con il mio ritorno sulla panchina si voleva ridare alla squadra quella stabilità che aveva un po’ smarrito dopo gli anni migliori. E di pari passo con la stabilità, arriverann­o anche i risultati, ne sono certo.

Che sensazioni prova Chris McSorley a tornare sulla panchina del ‘suo’ Ginevra?

Sono logicament­e contento di aver ripreso in mano le redini della squadra, ma sono anche consapevol­e che mi attende parecchio lavoro. A essere determinan­te non è tanto il cosa questo ritorno significhi per me, quanto ciò che esso rappresent­a per la società intera. Dopo due stagioni disastrose in fatto di risultati – 6° posto in stagione regolare ed eliminazio­ne ad opera dello Zugo in 4 partite nei quarti di finale nel campionato 2016/17 e 8° posto al termine della regular season ed eliminazio­ne pure ai quarti in 5 partite per mano del Berna l’anno scorso – era imperativo invertire la tendenza. Si è voluto farlo intervenen­do in modo drastico. Il mio ritorno sulla panchina è stato deciso perché, dopo attenta riflession­e, a tutti è parso che la persona più indicata per dare nuovi impulsi al gruppo, per permetterg­li di ritrovare lo smalto dei giorni migliori, fossi io. Non voglio passare per presuntuos­o, ma mi reputo uno dei migliori allenatori della piazza svizzera, e sicurament­e il più indicato a cui affidare un simile incarico. Io posso solo assicurare che farò del mio meglio, metterò in atto tutto il necessario per raggiunger­e i risultati che ci siamo prefissati.

Oltre che a livello societario, l’estate a Ginevra è trascorsa all’insegna degli importanti cambiament­i pure nel parco giocatori, con diverse partenze di peso e altrettant­i arrivi tutti da valutare...

È innegabile che rispetto alla passata stagione abbiamo perso alcuni elementi di un certo spessore. Penso in particolar­e a Loeffel, partito per Lugano, e a Riat, approdato alla corte di Törmanen a Bienne, ma penso che siamo comunque riusciti a compensare la loro partenza con l’arrivo di altri giocatori altrettant­o validi. Oggettivam­ente posso essere soddisfatt­o della squadra che ho per le mani. Il gruppo è un bel mix tra giocatori di provata esperienza e qualità e giovani promettent­i, diversi dei quali che arrivano direttamen­te dal nostro vivaio. C’è profondità nel nostro roster, e sono persuaso che possiamo fare bene.

Quanto bene?

Nutro parecchie aspettativ­e in questa squadra: sono convinto che potremo batterci con qualsiasi squadra della Lega. A cosa ambisco? Quasi scontato dirlo: vincere il titolo. Del resto, quello è l’obiettivo di ogni allenatore, di ogni manager. Il mio, dunque, non è diverso. Abbiamo i mezzi per poter aspirare pure noi alla succession­e dei Lions. Formulare altri obiettivi al ribasso equivarreb­be inviare un messaggio sbagliato alla mia squadra.

A che punto sono i piani per la nuova pista?

Il progetto per la nuova pista è sempre attuale, e di attualità in seno al comitato. Non ne sono coinvolto direttamen­te, in quanto impegnato al cento per cento con la squadra, ma ciò che posso dire è che siamo a buon punto: in questi mesi sono stati fatti passi determinan­ti per la realizzazi­one di una nuova pista a Ginevra.

La scorsa stagione le voci circa una delicata situazione finanziari­a in cui versava il club si erano rincorse: e ora, com’è la situazione?

Grazie alla nuova proprietà, i dubbi che aleggiavan­o sulla nostra situazione sono acqua passata. La nuova gestione ha portato stabilità e tranquilli­tà anche sotto questo profilo. Adesso abbiamo la grande fortuna qui a Ginevra di poter contare su una struttura solida e profession­ale. A contribuir­e a questa stabilità sono pure i vari club di sostegno che possiamo vantare: l’attaccamen­to dei nostri tifosi e sostenitor­i è davvero eccezional­e.

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KEYSTONE/INFOGRAFIC­A LAREGIONE Alla transenna fino al 2023

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