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CRONISTORI­A IN PILLOLE

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L’errore L’8 luglio 2014 una signora di 67 anni viene operata alla clinica Sant’Anna, deve incidere un tumore dietro il capezzolo. Quando si sveglia, è senza entrambi i seni. La prima versione del medico Il ginecologo-chirurgo, il dottor Rey, le spiega che il tumore era più esteso del previsto e ha dovuto asportare entrambi i seni.

La segnalazio­ne Il 21 ottobre 2014 la paziente segnala il fatto alla Commission­e di vigilanza sanitaria. La seconda versione del medico Il 20 novembre 2014 (4 mesi dopo l’errore) il dottor Rey convoca la paziente (presente l’avv. Fulvio Pelli, presidente del Cda della clinica Sant’anna) e ammette che c’è stato un errore di identifica­zione del paziente. Nonostante molti sapessero in clinica, nessuno segnala il caso al Ministero pubblico, come impone l’art. 68 della legge sanitaria. Il dottor Rey continua ad operare fino alla sua sospension­e da parte del Dss nel settembre 2015. Inchiesta, condanna, sentenza La paziente denuncia il 7 maggio 2015 il dottore. La Procura lo condanna il 30 marzo 2017 per lesioni colpose gravi e falsità in documenti. Il dottor Rey impugna la sentenza (120 aliquote, ossia 50mila franchi e una multa di 3mila franchi). Si è tornati in aula a giugno alle Assise correziona­li di Lugano, ieri è ripreso il processo davanti al giudice Amos Pagnamenta. Oggi la parola all’avvocato difensore Tuto Rossi. In serata è prevista la sentenza.

Dipendenti scagionati La Procura decide a marzo 2017 un decreto di non luogo a procedere in relazione all’errore di Rey scagionand­o i dipendenti della struttura.

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