Tassi fermi e dubbi sull’entrata sul mercato ipotecario di PostFinance
L’arrivo sul mercato ipotecario di un grande operatore come PostFinance deve avvenire in modo prudente: la messa in guardia giunge da Thomas Jordan, presidente della direzione della Banca nazionale svizzera (Bns). “Ci troviamo in una situazione in cui abbiamo un’offerta sufficiente di mutui ipotecari”, afferma Jordan in un’intervista diffusa dalla Srg. “Allo stesso tempo, abbiamo un elevato livello dei prezzi degli immobili. Ciò significa che l’ingresso di una grande banca deve essere effettuato in modo molto prudente, così che i rischi per la stabilità finanziaria non aumentino inutilmente”. Riguardo ai rischi generali sul mercato dell’alloggio in proprietà, Jordan ha parlato di squilibri: “Ma la dinamica non è molto diversa da quella degli ultimi anni”. Per quanto riguarda la politica monetaria, la Bns conferma su tutta la linea espansiva, considera il valore del franco tuttora elevato e prevede una crescita fra il 2,5% e il 3% per l’anno in corso. Questo in estrema sintesi il risultato dell’esame della situazione monetaria, che viene effettuato quattro volte all’anno. Come previsto dagli analisti, la Bns non modifica i capisaldi della sua politica: l’istituto d’emissione mantiene fermo fra il -1,25% e il -0,25% il margine di fluttuazione del Libor a tre mesi, suo principale tasso di riferimento. Vengono anche confermati gli interessi negativi dello 0,75% sui conti giro presso la Bns. L’istituto ribadisce inoltre di essere pronto a intervenire sul mercato delle divise per limitare l’attrattività degli investimenti in franchi e ridurre quindi la pressione al rialzo. Dall’ultimo esame della situazione – che risale a giugno – il franco si è apprezzato sensibilmente nei confronti sia delle principali valute che delle monete delle economie emergenti. La moneta elvetica “ha una valutazione elevata e la situazione sul mercato dei cambi permane fragile”. Riguardo al rincaro, la Bns ritocca al rialzo le sue stime, perlomeno per i prossimi anni. Per il 2018 la Banca nazionale si attende tuttora un’inflazione dello 0,9%; nel 2019 è per contro attesa un’inflazione allo 0,8% (-0,1 punti rispetto a giugno); mentre nel 2020 il rincaro accelererà all’1,2%, contro l’1,6% visto in precedenza.