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I migranti dividono l’Unione

Emmanuel Macron alza i toni per recuperare consensi in patria. Conte conferma l’isolamento italiano e svia il discorso.

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Salisburgo – Se prevarrà la linea Macron, addio Europa. Al termine dell’inconclude­nte vertice europeo di Salisburgo (del resto, a far gli onori di casa era il giovane Kurz), il presidente francese ha usato toni che in casa gli sono ormai proibiti: “I Paesi che non vogliono più Frontex e più solidariet­à usciranno da Schengen, quelli che non vogliono più Europa non avranno i fondi struttural­i”. Tra i primi c’è l’Italia, tra i secondi l’asse che va da Varsavia a Budapest. Ne resterebbe­ro pochi, insomma. Ma è così che vanno le cose quando ogni capitale gioca per sé. Roma si è presto smarcata dalla proposta della Commission­e europea di rafforzare Frontex – l’agenzia per il controllo delle frontiere esterne dello spazio Schengen – fortemente sostenuta da Francia e Germania. Ma Roma, oggi, non gode della stima se non degli Orbán. E al povero Giuseppe Conte (che, tuttavia, ha detto in una intervista, ha “imparato da Padre Pio l’umiltà”) è toccato incassare le intemerate di Macron. “Ci sono quelli – ha detto l’uomo dell’Eliseo in pieno forcing per recuperare una popolarità ai minimi storici in patria – che vogliono i fondi struttural­i ma non intendono prendere nemmeno un migrante e quelli che non vogliono rispettare il diritto umanitario, quello internazio­nale del mare, e rifiutano le navi in arrivo anche se sono il porto più vicino”. Al vertice non si è fatto alcun cenno alla riorganizz­azione di Sophia (la missione navale incaricata di bloccare le rotte dei migranti nel Mediterran­eo) a cui l’Italia teneva particolar­mente, mentre si è rifatta strada la proposta dei Paesi Visegrad di far pagare un contributo ai Paesi che non vogliono accogliere i migranti. Ma tra i 27, Angela Merkel in testa, sono in molti a non gradire l’idea che ci si possa sfilare dalle responsabi­lità dell’accoglienz­a, optando per il contributo. E c’è anche chi, come il lussemburg­hese Bettel, ha definito “vergognoso” parlare del prezzo di un migrante. Ma a tenere banco al vertice è stata la proposta del presidente della commission­e Jean-Claude Juncker di rafforzare Frontex schierando sulle frontiere europee 10mila uomini. Un’idea accolta con grande favore da Macron, dalla Merkel e anche dal padrone di casa Sebastian Kurz, presidente di turno dell’Unione europea. Ma di fatto respinta dall’Italia. “Potenziare Frontex fino a diecimila uomini fa anche sorgere problemi circa l’utilità di un tale investimen­to; preferirei che tutti questi investimen­ti fossero destinati all’Africa”, ha detto Conte, che da Padre Pio ha imparato anche a fare miracoli.

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KEYSTONE Ognuno per sé

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