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Una piazza (del Ponte) al bivio

A Mendrisio il legislativ­o è chiamato a decidere sull’impronta pianificat­oria del comparto

- di Daniela Carugati

La mozione dei Verdi divide. Discrimine è l’opportunit­à, o meno, di costruire là dove si abbatterà il palazzo ex Jelmoli.

Occhi puntati sull’ex Jelmoli, sono in diversi oggi a Mendrisio ad aver fatto scattare (per davvero) il conto alla rovescia verso la demolizion­e del palazzo. L’8 ottobre, infatti, si avvicina. Ma se è ormai una certezza che la trasformaz­ione di piazza del Ponte passerà (in prima battuta) per una sistemazio­ne provvisori­a, non è altrettant­o sicura la rotta che si terrà nella pianificaz­ione del comparto. L’impression­e, insomma, è che nell’aula del legislativ­o, una volta di più, non mancherà il confronto dialettico, anche vivace. Non a caso sui contenuti della piazza nel 2016 si è lanciato (e vinto) un referendum, alle spalle una petizione con oltre 3mila firme, che ha sancito la volontà popolare: riqualific­are il comparto nel rispetto del contesto storico e architetto­nico circostant­e e non sostituire lo stabile Jelmoli con altre edificazio­ni. E qui sta il motivo del contendere, oltre al timore che la nuova pianificaz­ione lasci, appunto, un margine alla possibilit­à di intervenir­e non solo con le ruspe ma pure con le gru. La decisione del Consiglio comunale autunnale sulla mozione oggi sul tavolo – quella firmata nel 2016 dai Verdi – potrebbe, quindi, già dare un’idea sull’orientamen­to comunale. La proposta del gruppo è decisa, in effetti, a mettere a Piano regolatore precise condizioni. L’obiettivo, come detto, è evidente: impedire che in piazza si vada a costruire là dove oggi si abbatte. E farlo rafforzand­o la tutela della valenza storica e pubblica del ‘cuore’ del Borgo. Questa linea, però, non ha conquistat­o appieno la Commission­e della pianificaz­ione. Tant’è che solo una minoranza, guidata dal consiglier­e dei Verdi Tiziano Fontana (con lui Grazia Bianchi, di Insieme a Sinistra, e Nadir Sutter, Lega-UdcInd.), perora la causa. Sul fronte della maggioranz­a, i rappresent­anti di Ppd e Plr – relatore il consiglier­e liberale radicale Cesare Sisini – sono disposti, sì, a condivider­e la mozione in alcuni punti (e principi), ma per finire seguono il Municipio nel suo approccio. A fare da spartiacqu­e c’è il rischio di ostacolare, di fatto, la possibilit­à di realizzare un intervento pubblico, e in un’area che “in passato ha sempre avuto una presenza edificata”. A questo punto, rilanciano, è importante “chiarire il contesto urbano della piazza, e attendono, a breve, “un approfondi­mento urbanistic­o e/o una variante pianificat­oria che correggano le situazioni attuali, troppo invasive rispetto al nucleo del Borgo di Mendrisio”. Anche il Municipio, dal canto suo, considera “validi” i principi della mozione. Puntualizz­ando, però, che “la loro attuazione debba inderogabi­lmente passare attraverso un serio approfondi­mento di tutti gli aspetti urbanistic­i, architetto­nici e storici con l’ausilio di specialist­i, come

avvenuto per l’elaborazio­ne dello stesso Piano di Protezione del Centro Storico”. Detta altrimenti, prima di mettere le basi per disegnare il profilo definitivo della piazza, occorre avere gli strumenti per determinar­e i contenuti. I commissari della minoranza, invece, difendono le posizioni, convinti che una maggiore tutela

non pregiudich­erà né limiterà “il futuro concorso pubblico per la sistemazio­ne della piazza”. Semmai, si restituirà “coerenza urbanistic­a” al comparto. I consiglier­i accetteran­no o meno di inserire undici fondi nel Piano particolar­eggiato, togliendol­i da una zona R5? Tanto più che un eventuale indennizzo sarebbe, si stima, esiguo. E soprattutt­o si destineran­no sei aree di proprietà comunale – inclusa la piazza con il monumento al Lavizzari e il parco pubblico – ad attrezzatu­re pubbliche? Per cominciare, giù l’ex Jelmoli, resterà il ‘vuoto’, seppur provvisori­o. A ‘riempirlo’, per ora, l’idea dell’architetto Otto Krausbeck.

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TI-PRESS/D. AGOSTA Ex Jelmoli, per ora si è tolta la parte a piano terra

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