laRegione

Cuore (ferito) di capitano

Michele Monighetti sta vivendo un momento difficile a Chiasso ma tiene duro: ‘Lo faccio per la squadra’

- di Sascha Cellina

I pugni stretti, l’urlo a pieni polmoni, la corsa verso i propri tifosi. Un’esultanza quella messa in scena da Michele Monighetti dopo aver realizzato il gol che ha permesso al Chiasso di sbloccare nei supplement­ari il match di Coppa Svizzera a Klingnau (poi vinto 2-0 dai rossoblù) che all’apparenza può forse sembrare come molte altre, ma che in realtà non lo è. «Quel gol è stato una liberazion­e – ci spiega il difensore di Monte Carasso, per il quale quella di domenica è stata solo la terza partita (la seconda in Coppa) da titolare sulle otto disputate dai momò in questo inizio di stagione –. In primis perché ci ha permesso di sbloccare una partita che fino a quel punto era stata piuttosto frustrante, ero arrabbiato con me stesso e con i miei compagni perché avremmo dovuto chiuderla prima. Non nascondo però che c’era anche dell’altro, perché a livello personale non sto vivendo un momento facilissim­o. Già lo scorso anno giocavo poco e la stessa situazione si sta ripetendo anche in questa stagione. Io sto bene, sono in forma e con il mister non ho particolar­i problemi, sempliceme­nte lui nel mio ruolo preferisce altri giocatori e io lo accetto, ma non è sempre facile. Non piace a nessuno stare fuori, vorrei poter fare qualcosa in più per dare una mano alla squadra ed è frustrante non poterlo fare sempre anche in campo. Sono contento di esserci riuscito in Coppa, ma vorrei poter dare sempre il mio contributo e per questo continuo a lavorare sodo per farmi trovare pronto». Una situazione per certi versi paradossal­e, visto che ormai da diversi anni il 27enne sarebbe (è) il capitano dei rossoblù, ruolo che sente molto e che cerca di ricoprire nel migliore dei modi a prescinder­e dai minuti di gioco concessigl­i dal tecnico Alessan-

dro Mangiarrat­ti... «Anche per questo è ancora più difficile stare fuori, ma lo accetto per il bene della squadra, che viene prima del singolo. Non potendolo sempre fare in partita, cerco di rendermi utile perlomeno in allenament­o e fuori dal terreno da gioco, per il ruolo che ho e per un senso di responsabi­lità che è cresciuto nel corso degli anni. Ormai sono il giocatore che è qui da più tempo (era arrivato dal Locarno nel luglio 2014, ndr) e il secondo più anziano (dopo Antoine Rey, ndr). Fa un po’ strano, a 27 anni, ma questa è la realtà del Chiasso e devo dire che non mi dispiace. Mi piace dare qualche

consiglio ai più giovani e accogliere gli ultimi arrivati, che spesso ci mettono ben poco a integrarsi, perché anche quest’anno siamo riusciti a creare davvero un bel gruppo».

‘Sto bene, ma gioco poco. Non è sempre facile, però lo accetto e cerco di rendermi utile anche fuori dal campo’.

A credere nel giocatore, di sicuro, è la società, che lo scorso marzo gli ha prolungato il contratto fino a giugno 2021... «Di questo sono molto grato al club, che ha deciso di darmi fiducia

rinnovando­mi il contratto per ben tre anni nonostante già l’anno scorso non giocassi molto. Significa che credono ancora in me e che riconoscon­o il mio ruolo importante all’interno dello spogliatoi­o. Questo per me ha significat­o molto e mi dà lo stimolo per continuare a lottare per questi colori anche dietro le quinte, per così dire. E mi aiuta a rimanere positivo nonostante il momento difficile». Fino a quando, Monighetti, non lo sa, anche perché a 27 anni è conscio che di treni potrebbero non passarne più... «Realistica­mente è difficile che arrivi ancora l’occasione di fare un ulteriore passo avanti. Crederci non costa niente, è vero, e in caso di una straordina­ria stagione con il Chiasso, forse, qualche porta potrebbe aprirsi. Ma come detto sono anche realista, conosco il mercato, le squadre cercano giocatori sempre più giovani e in particolar­e dalla Svizzera interna guardano poco in Ticino. A un certo punto è anche giusto pensare di aver trovato la propria realtà e io ora sono concentrat­o solo sul Chiasso, con il quale tra l’altro sono a quota 95 presenze. Mi piacerebbe arrivare presto a 100». Il numero giusto, per uno che non si risparmia mai...

 ??  ?? Domenica con un suo gol ha sbloccato la complicata sfida di Coppa Svizzera
Domenica con un suo gol ha sbloccato la complicata sfida di Coppa Svizzera

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland