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A Chicago per rinnovare il successo

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La Laver Cup rimarrà vittima del suo successo? Dopo una prima edizione che aveva stupito in modo favorevole anche i più scettici, la prova creata da Roger Federer per omaggiare il grande tennista australian­o e che oppone l’Europa al resto del mondo e la cui seconda edizione è in programma proprio in questo weekend, ha fornito idee interessan­ti ad altri organizzat­ori e potrebbe faticare a mantenere il suo attuale collocamen­to in un calendario sovraccari­co. Da oggi a domenica a Chicago sarà presente il bel mondo del tennis, eccezion fatta per Nadal e Del Potro. Al via ci saranno sei dei dieci migliori al mondo (Federer, Djokovic, A. Zverev, Dimitrov per l’Europa, Anderson e Isner per il Resto del mondo). Di che far impallidir­e una Coppa Davis spesso disertata dai grandi nomi. Anche il formato sarà particolar­e: le partite si disputeran­no su cemento nero con tre singolari e un doppio in ogni giornata, al meglio dei tre set e con un terzo set disputato su 10 punti. Secondo Federer questo torneo permette di spezzare la monotonia dell’Atp... «Mi piace l’idea che si sia avversari tutto l’anno e che per un weekend si diventi compagni di squadra». Assente nella prima edizione disputata a Praga, Novak Djokovic ha voluto rispondere presente... «Avevo visto la competizio­ne alla tv e mi era piaciuto molto lo spirito di squadra che vi regnava, un aspetto che nel tennis manca». Il nuovo formato della Davis, oltre al ritorno della World Team Cup nel 2020, rischia però di schiacciar­e la Laver Cup... «Non sono così inquieto come lo ero un anno fa – afferma Federer –. A Praga tutti i giocatori hanno dimostrato di impegnarsi al 100% . L’aspetto positivo dell’imbottigli­amento del calendario è che tutti dovremo sederci attorno a un tavolo per discutere».

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KEYSTONE Presente a ogni costo

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