laRegione

Officine Ffs: lungimiran­za e buonsenso

- Di Stefano Imelli, sindaco di Bodio

Segue da pagina 11 (...) ma ha lasciato sul campo distese di capannoni industrial­i dismessi e in rovina. Il fenomeno è ancora oggi ben visibile nel Sud del continente, mentre il Nord, Germania in testa, ha adottato una sensata politica di riconversi­one e riadattame­nto di queste aree inserendov­i nuove attività industrial­i ad alto valore aggiunto, moderne e legate all’innovazion­e e alla ricerca. Il panorama sia urbano che industrial­e ne ha tratto un sicuro vantaggio ed è un modello ammirato in tutto il mondo. Oggi il Ticino si trova davanti al bivio: sostenere la scelta delle Ffs di invadere col nuovo stabilimen­to 80’000 metri quadrati di terreno verde e agricolo a Castione, oppure sostenere l’opzione di utilizzare l’area industrial­e dismessa dell’ex acciaieria Monteforno in bassa Leventina, pronta da subito all’uso e già pianificat­a. È una scelta pianificat­oria di respiro cantonale e nazionale che dovrebbe seguire non solo la logica, che imporrebbe di proteggere le aree verdi di un Ticino già troppo cementific­ato, ma anche un concetto di sviluppo lungimiran­te del territorio. L’occasione è d’oro per il nostro Cantone di utilizzare un’area dismessa dal 1994 rendendola un esempio, così come avviene nel Nord Europa, di moderna riconversi­one industrial­e e di rilancio economico con prospettiv­e di occupazion­e di qualità e a lungo termine. La scelta ha sì degli aggravi tecnici e finanziari, ma di sicuro non insormonta­bili, soprattutt­o se messi sul piatto della bilancia con un concetto urbanistic­o proiettato al XXI secolo e non al passato. La scelta della bassa Leventina sarebbe anche un importate tassello per invertire il flusso demografic­o, in atto purtroppo a livello mondiale, che vede ormai uno squilibro enorme tra centro e periferia, che si traduce per la Svizzera in uno spopolamen­to delle valli. Ffs e Confederaz­ioni non paiono avere queste sensibilit­à, come dovrebbero avere per naturale aspirazion­e; speriamo che in Ticino Consiglio di Stato e Gran Consiglio l’abbiano invece per il bene del nostro Cantone.

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