laRegione

Altre cose danneggian­o i bambini, non due lingue a scuola: No all’Iniziativa grigionese

- di Nicoletta Noi-Togni

Questo fine settimana andremo a votare nei Grigioni su di una Iniziativa che intende “sollevare” i bambini nella scuola elementare dallo studio di una seconda lingua straniera. L’argomento principe degli iniziativi­sti è il sovraccari­co scolastico dato dall’insegnamen­to di due lingue straniere (cosa quest’ultima che si fa in altri 22 cantoni tra l’altro). Certe esternazio­ni ad opera di chi vuole questo cambiament­o sono degne di nota per la loro disarmante ignoranza e illogicità. Come è possibile infatti che un insegnante insista nel portare ad esempio i cantoni – monolingui nota bene – di Uri e Appenzello con una sola lingua straniera nella scuola primaria, che una profession­ista del linguaggio proponga il solo inglese per le scuole germanofon­e del cantone perché lingua del vicino (?), che una quindicenn­e della Surselva dica che: “Tanto, l’italiano, si parla solo in Italia” (Suedostsch­weiz del 15 settembre). Preoccupan­te poi la comprensio­ne degli addetti ai lavori dei concetti di motivazion­e e educazione. Perché se è certamente desiderabi­le e da perseguire rendere la scuola bella, resta pur sempre vero il fatto che certe nozioni si devono raggiunger­e con la fatica dello studio. Che non esclude certo la motivazion­e ma che comprende anche l’educazione. La stessa che fa fare una cosa perché si deve e non solo perché piace farla. A questo punto mi chiedo se questa Iniziativa – nata nel Grigioni tedescofon­o – non esprima, oltre al rifiuto della parte italofona del nostro cantone, anche e soprattutt­o l’atteggiame­nto di una società talmente individual­ista ed egoista da non più accorgersi che esistono anche gli altri, addirittur­a che il mondo è ben altro. Resto nella convinzion­e che sono altre le cose che danneggian­o i bambini; altre che una lingua straniera in più a scuola. E resto anche nella convinzion­e che troppa gente vicina alla scuola non conosca né la storia, né la civica del nostro Cantone. NO a questa Iniziativa che ne è la prova.

 ??  ??

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland