laRegione

‘Adesso applichiam­o alla lettera l’articolo sulla sicurezza alimentare’

-

Le sezioni romande a favore, quelle svizzero-tedesche contro: l’Unione svizzera dei contadini era divisa sulle due agro-iniziative, in particolar­e su quella dei Verdi ‘Per alimenti equi’. L’Usc aveva perciò salomonica­mente optato per la libertà di voto. La ‘barriera del Rösti’ emersa dalle urne, il consiglier­e nazionale Jacques Bourgeois (Plr) l’aveva dunque già sperimenta­ta in seno all’organizzaz­ione che dirige dal 2002. Ieri l’ha rivissuta in quanto friburghes­e. Unitamente al Vallese, Friburgo è stato l’unico cantone romando ad aver respinto le iniziative. Al suo interno, così hanno fatto i distretti germanofon­i (Sense, See), mentre quelli francofoni le hanno accolte (benché con qualche comune ‘dissidente’). Non proprio una sorpresa per Jacques Bourgeois, che rimanda tra l’altro a «una sensibilit­à diversa» al di qua e al di là della Sarine per quanto riguarda l’alimentazi­one. «Non a caso la grande maggioranz­a dei prodotti inseriti nel Registro delle denominazi­oni di origine (Dop) e delle indicazion­i geografich­e (Igp) provengono dalla Svizzera romanda», dice alla ‘Regione’. Ma le ragioni del netto, duplice ‘no’ sono anche contingent­i. «Un anno fa – osserva il direttore dell’Usc – è stato plebiscita­to l’articolo costituzio­nale 104a sulla sicurezza alimentare. Molti, soprattutt­o nella Svizzera tedesca, si sono detti: abbiamo già votato su queste cose, adesso bisogna mettere in pratica l’articolo 104a». Gli sguardi ora sono rivolti alla Politica agricola 2022+ (Pa22+). Il Consiglio federale dovrebbe inviare in consultazi­one l’avamproget­to entro fine ottobre. È in quest’ambito che l’articolo 104a (nel quale «troviamo alcuni punti dell’iniziativa ‘per alimenti equi’, come la lotta allo spreco alimentare e la sostenibil­ità dei prodotti importati») andrà «applicato alla lettera». «Spero che il Consiglio federale tenga conto di questi elementi. In caso contrario, li rivendiche­remo», afferma Bourgeois. Il consiglier­e nazionale del Plr era rimasto «molto stupito» dopo che, appena un mese dopo il netto ‘sì’ all’articolo sulla sicurezza alimentare, il Consiglio federale aveva pubblicato un rapporto nel quale preconizza­va una decisa liberalizz­azione del settore agricolo. Un’apertura che avrebbe avuto «gravi conseguenz­e» per i contadini. Il Parlamento poi è riuscito a frenare il governo. Bourgeois: «Non siamo contrari al libero scambio, anzi: la nostra economia ne ha bisogno. Chiediamo però che nei futuri accordi gli interessi delle famiglie contadine vengano tenuti in debita consideraz­ione». SG

 ?? Jacques Bourgeois ??
Jacques Bourgeois

Newspapers in Italian

Newspapers from Switzerland