Qual è la tendenza attuale del franco?
Sui mercati monetari il terzo trimestre è stato caratterizzato da un dollaro statunitense solido e anche il franco svizzero si è dimostrato forte: tra le varie motivazioni rientrano anche gli sviluppi nei paesi emergenti. Durante i mesi estivi gli investitori si sono infatti allarmati per la crisi monetaria in Turchia e in Argentina; quando i capitali fuoriescono da Paesi come questi, tendono a riversarsi nel dollaro e nel franco, dato che entrambe le valute sono considerate un porto sicuro. Poiché la banca centrale americana aumenterà il tasso di riferimento entro la fine dell’anno (presumibilmente in altre due fasi), le valute dei paesi emergenti potrebbero ulteriormente indebolirsi. Anche la moneta unica europea ha vissuto un periodo caratterizzato da forti pressioni di vendita a causa della crisi in Turchia. L’euro si era tuttavia indebolito già in precedenza, poiché la crescita economica nell’Eurozona ha ultimamente subito un rallentamento e in Italia l’incertezza politica non accenna a finire. In ogni caso, le prospettive congiunturali per il 2019 restano positive. L’Italia potrebbe talvolta mettere ancora in ansia i mercati finanziari, ma non ci aspettiamo una grave crisi. Pertanto, prevediamo che nei prossimi dodici mesi l’euro recupererà terreno assestandosi a 1,18 sul franco e a 1,22 sul dollaro. Recentemente anche la sterlina britannica ha perso valore: è aumentato il rischio Brexit senza accordo e i negoziati tra la Gran Bretagna e l’Unione europea continuano a essere ardui. Per il momento il tasso di cambio della sterlina britannica dovrebbe dunque rimanere volatile. Ci aspettiamo tuttavia che Londra e Bruxelles trovino una soluzione. Nei prossimi 12 mesi la sterlina dovrebbe quindi risalire a 1,32 Chf.