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Campione, Banca Sondrio congela i mutui

- Di Marco Marelli

Ne farebbero volentieri a meno, ma stante l’attuale drammatica situazione in cui versa Campione d’Italia, interpreta­no la decisione della Banca Popolare di Sondrio, oltre che materialme­nte concreta, come un segno di speranza. La filiale campionese in riva al Ceresio dell’istituto di credito valtelline­se – che nei confronti del Comune e del Casinò è esposto per diverse decine di milioni di euro – ha deciso di congelare per un anno i mutui contratti dai dipendenti comunali e della casa da gioco. Questi ultimi senza lavoro da quasi due mesi, gli altri senza stipendio da otto mesi e con la prospettiv­a di essere lasciati a casa. Ad aggravare la situazione anche il fatto che moltissimi sono i casi di marito e moglie occupati nella stessa azienda o uno dei due coniugi dipendente del Casinò e l’altro del Comune. Famiglie in cui da svariate settimane non entra uno stipendio. Il numero esatto dei mutui congelati non è dato sapere, ma dovrebbero essere un paio di centinaia. Uno dei tanti motivi che stanno mettendo a rischio il sistema Campione. Considerat­o che questa situazione si trascina da mesi, sorprende il fatto che la politica romana si limiti ad affermare che “stiamo lavorando sul problema”, senza fornire un’indicazion­e su cosa stanno lavorando. Due settimane fa il prefetto di Como aveva assicurato un sollecito incontro col capo di gabinetto del Ministero dell’interno. Tutte le sigle sindacali sono intenziona­te a scrivere una lettera di sollecito al prefetto per sapere quando ci sarà l’incontro promesso. “Ciò che chiediamo è un tavolo istituzion­ale a livello nazionale, con la presenza dei ministri Tria, Di Maio e Salvini e anche del premier – dice Giovanni Fagone, segretario regionale della Cgil. Un tavolo dal quale debbono scaturire i tempi di riattivazi­one della casa da gioco. Non c’è altro obiettivo. Per Campione d’Italia non può esserci futuro senza il Casinò. L’abbiamo detto in mille salse, dallo scorso 27 luglio lo stanno ribadendo i lavoratori del Casinò con il presidio che oltre a testimonia­re la volontà di non arrendersi alle difficoltà, svolge anche un servizio sociale”. Sono numerosi i pensionati che sempre più in difficoltà la sera passano dal presidio per consumare la cena e ricevere un sacchetto col pranzo del giorno dopo”. Anche per questo motivo alla Questura è stata chiesta l’autorizzaz­ione di continuare l’esperienza del presidio oltre mercoledì prossimo, giorno in cui cucina, frigorifer­i, tavoli e gazebo dovrebbero essere rimossi.

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Un aiuto ai dipendenti senza lavoro

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