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Poche distinzion­i, ‘alimenti equi’ vittima della ‘sovranità alimentare’

- Di Stefano Guerra

Segue dalla Prima Migliore dichiarazi­one dei prodotti importati, dazi inferiori su quelli ‘sostenibil­i’, standard riconosciu­ti a livello internazio­nale quale riferiment­o: misure tutto sommato ragionevol­i. Ma tant’è, chi ha votato ‘no’ (magari non gradendo, a ragione, che l’iniziativa prescrives­se ben altro, e cioè standard elvetici anche per i prodotti importati...) le ha giudicate eccessive. Oppure ha pensato che l’articolo costituzio­nale sulla sicurezza alimentare plebiscita­to un anno fa – e rimasto sin qui inapplicat­o – sia una garanzia sufficient­e per la produzione di derrate alimentari sicure e di buona qualità. Ha giocato senza dubbio anche la paura di un rincaro dei generi alimentari. Gli oppositori l’hanno fomentata ad arte. Sorvolando sul fatto che l’impatto effettivo dell’iniziativa dei Verdi sui prezzi sarebbe dipeso in ultima analisi da come il Parlamento avrebbe deciso di attuarla. E non dalle stime più o meno fantasiose ripetute a raffica durante la campagna. I consumator­i svizzeri sono soddisfatt­i della qualità degli alimenti e del loro prezzo, ha sentenziat­o ieri Johann Schneider-Ammann. Il ministro dell’Economia parla di «un chiaro segno di sostegno» alla politica agricola del Consiglio federale. E forse non ha tutti i torti. Quel che è certo, è che alcune delle istanze dell’iniziativa ecologista (quella di una migliore dichiarazi­one dell’origine dei prodotti importati, tra le altre), in parte coincident­i con quelle dell’articolo costituzio­nale sulla sicurezza alimentare (la lotta allo spreco alimentare, ad esempio) rifaranno presto capolino. In parti- colare nell’ambito della Politica agricola 2022+ (l’avamproget­to governativ­o è atteso nelle prossime settimane). Ma anche in occasione delle trattative con i Paesi sudamerica­ni del Mercosur e con Thailandia e Malaysia in vista della conclusion­e di nuovi accordi di libero scambio, che tengono sul chi vive ambienti agricoli e della cooperazio­ne allo sviluppo. Per non parlare delle altre eco/agroinizia­tive che si profilano all’orizzonte, a cominciare da quella detta ‘per vacche con le corna’ (si vota il 25 novembre), proseguend­o con quelle anti-pesticidi (due), sull’allevament­o degli animali e persino una... sull’educazione alimentare della gioventù.

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