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Nessun microchip. ‘Forse nei prossimi giorni la denuncia’

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«Condizioni di salute tutto sommato non critiche». Sarebbe potuta andare peggio ai diciotti cani – in maggioranz­a femmine, cinque cuccioli, tutti meticci: incroci con Shitzu – protagonis­ti del fatto di cronaca del giorno. Un caso che è «probabilme­nte il più grave nel suo genere degli ultimi dieci anni», secondo il presidente della Spab Emanuele Besomi. Era dal 2006 – quando a Cagiallo venne a galla la ‘fattoria degli orrori’, con animali lasciati morire –, che alla Spab non si registrava un intervento di questa portata. Sebbene i cani avessero da mangiare – la volontaria Marina Soldati ci ha confermato di aver trovato delle ciotole con cibo –, le condizioni igieniche in cui gli animali hanno vissuto erano precarie. «Abbiamo trovato parassiti e vermi – conferma Besomi –, e poi le unghie: lunghissim­e». Una prova del fatto che i cani non erano abituati a camminare su superfici dure. Ma su uno strato molliccio di pattume. Sebbene diversi vicini abbiano visto membri della famiglia portare fuori i cani, è ipotizzabi­le quindi che questo non avvenisse regolarmen­te. Tesi sostenuta anche dal fatto che la maggior parte dei quadrupedi «sono semi terrorizza­ti, decisament­e non socializza­ti». Ieri sera, oltre a essere sverminati e vaccinati, i cani sono stati tutti dotati di microchip. Non averlo, sopra i tre mesi d’età, in Svizzera è illegale. Sempre secondo voci raccolte in via Industria, pare infatti che la famiglia si occupasse di vendita illecita dei cani. È ipotizzabi­le una denuncia? «Spetterà al veterinari­o cantonale, ed è una decisione che verrà presa nei prossimi giorni, come l’eventuale confisca (al momento i cani sono solo sotto sequestro, ndr)».

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