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Alcolista e solo, morì a Bellinzona

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I cani non c’entrano, ma il tragico caso avvenuto quasi quattro anni fa a Bellinzona ha diversi elementi in comune con quello luganese. Era il gennaio del 2014 e dal vicolo Muggiasca un 66enne veniva ricoverato in condizioni disperate all’Ospedale civico di Lugano. Poche ore dopo, le apparecchi­ature che lo hanno tenuto in vita sono state spente. La sua morte ha contribuit­o a portare alla luce un drammatico caso di disagio sociale. L’uomo è deceduto per asfissia, dopo aver inalato il fumo dell’incendio sviluppato­si nel suo appartamen­to. Le immagini di quest’ultimo hanno rivelato una realtà di profondo degrado, simile a quanto visto a Pregassona (cfr. articolo principale): rifiuti dovunque, dalla camera da letto alla cucina, fino al bagno. Pattume accumulato­si in grossa quantità, anche fino a un metro d’altezza. A spiccare, erano lattine e bottiglie. Il pensionato – che viveva solo – era infatti alcolizzat­o. Inoltre, come segnalato dai familiari, l’uomo era seguito dall’Autorità regionale di protezione. Una tutela finanziari­a, ma sotto accusa allora finirono proprio i servizi sociali, rei di non essersi accorti delle condizioni di vita dell’uomo. Una persona che, a causa dei problemi con l’alcol, aveva anche subito diversi ricoveri.

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