Sponsorizzazioni ‘gonfiate’ nel mirino degli inquirenti
Quello delle fatture false riferite a sponsorizzazioni gonfiate, è fenomeno noto anche in Ticino dove è ancora aperta un’indagine iniziata dall’ex procuratore generale John Noseda, lasciata in eredità al suo successore. È di ieri la notizia che le fiamme gialle di Bologna hanno eseguito, sull’intero territorio nazionale, un sequestro di beni per 25 milioni di euro, nell’ambito di un’inchiesta a carico di 16 indagati accusati a vario titolo associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerosi crimini tra cui l’emissione e l’utilizzo di fatture per operazioni inesistenti, l’omessa dichiarazione fiscale, l’occultamento o la distruzione delle scritture contabili, con l’aggravante della transnazionalità in relazione al fatto che le condotte criminali sono commesse in Svizzera (o meglio in Ticino), Inghilterra, Principato di Monaco, San Marino e nei paradisi fiscali, quali le Isole Vergini Britanniche e Panama. Al centro dell’inchiesta due squadre di basket a livello nazionale, una maschile di Imola e l’altra femminile di Parma. Stando all’accusa, tramite fiduciarie ticinesi e inglesi, l’organizzazione nel corso degli anni avrebbe generato un giro di fatture false o gonfiate per oltre 75 milioni di euro. Il pagamento veniva effettuato a una società inglese che, esistente solo sulla carta, aveva emesso le fatture. I soldi tornavano allo sponsor attraverso una serie di transazioni di valuta che passavano dal Ticino, dal Principato di Monaco e da San Marino. Un giro tortuoso per dissimularne l’illecita provenienza. Fra gli indagati i presidenti delle due società italiane di basket, ai quali viene contestato un ruolo determinante all’interno dell’associazione criminale poiché erano loro stessi a procacciare direttamente gli sponsor (tra l’altro, non per conto delle società di pallacanestro bensì a favore della società inglese) provvedendo, inoltre, alla materiale consegna delle fatture false e dei relativi contratti simulati di sponsorizzazione. Un giro internazionale, dunque, che getta una lunga ombra su una parte del mondo sportivo professionista, oggi più che mai esposto alle tentazioni del mercato finanziario. M.M