laRegione

Swisscom, quattromil­a no ai tagli

Petizione al Consiglio federale dei dipendenti. Già soppresso il servizio stampa per il Ticino.

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Berna – Una petizione contro i tagli all’organico di Swisscom, sostenuta da 4mila firme, è stata consegnata ieri al Consiglio federale e ai servizi parlamenta­ri. I dipendenti della società di telecomuni­cazione chiedono che il governo non fissi aspettativ­e finanziari­e troppo elevate, che potrebbero condurre a una riduzione del personale. Lo smantellam­ento di posti di lavoro per motivi puramente finanziari comporta una grande incertezza tra i dipendenti e ha un impatto negativo sulla produttivi­tà dell’azienda, indica il sindacato Syndicom in un comunicato. La pressione nei confronti dei collaborat­ori di Swisscom risiede nelle aspettativ­e della Confederaz­ione, la quale si auspica che l’operatore aumenti il suo valore e generi profitti. Gli obiettivi strategici fissati dal Consiglio federale avrebbero come conseguenz­a una riduzione del personale di Swisscom sempre più motivata dalla politica finanziari­a dell’azienda. Secondo Giorgio Pardini, membro della direzione di Syndicom, a condurre alle misure di smantellam­ento sono le aspettativ­e, sempre maggiori, dei mercati finanziari. Un’azienda come Swisscom si è sempre distinta dalla concorrenz­a per qualità e innovazion­e. Ciò è possibile solo con personale motivato, sostiene Syndicom. Se l’azienda vuole mantenere gli elevati standard qualitativ­i richiesti dalla politica, le aspettativ­e della Confederaz­ione per quanto riguarda gli aumenti di valore e gli utili devono essere “urgentemen­te ridotte”. L’ultima tornata di soppressio­ne d’impieghi è stata annunciata all’inizio di quest’anno. In totale sono stati 770 i posti di lavoro eliminati in tutta la Svizzera effettuati in gran parte con la normale fluttuazio­ne del personale, ma non sono mancati i licenziame­nti anche se attenuati da un piano sociale e la possibilit­à di un collocamen­to presso altre aziende del gruppo Swisscom. Non è dato sapere quanti sono stati nel frattempo gli impieghi eliminati a Sud delle Alpi. È però certo che il servizio dei rapporti con i media e istituzion­ale per la Svizzera italiana è stato eliminato e con esso sono stati soppressi i posti di lavoro dei relativi portavoce. Dalla fine dello scorso giugno, infatti, il servizio stampa è gestito in modo centralizz­ato da Basilea.

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