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Salvini detta legge sui migranti

Presentato ieri il ‘decreto sicurezza’. Via la protezione umanitaria ed espulsioni più facili Introdotti nuovi limiti alla concession­e dell’asilo. Riserve sulla costituzio­nalità del testo. Conte e i 5Stelle si adeguano un’altra volta.

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Roma – Via la “protezione umanitaria”, revoca della cittadinan­za per i condannati per terrorismo in via definitiva, espulsione per i richiedent­i l’asilo dopo una condanna in primo grado, fine del cosiddetto Sprar (il Sistema di protezione per richiedent­i asilo e rifugiati) e delle iniziative di integrazio­ne che comporta. Matteo Salvini è talmente contento del decreto “Sicurezza e immigrazio­ne”, che porta il suo nome, da aver rimosso il proprio portaordin­i Giuseppe Conte dalle fotografie celebrativ­e diffuse via social. E tutto sommato ha ragione: il decreto è il suo manifesto politico, sul quale, ancora una volta, Conte e i 5Stelle si sono limitati ad apporre una firma, assumendos­ene tuttavia la correspons­abilità politica. L’ispirazion­e ideologica del testo approvato ieri dal Consiglio dei ministri è ben chiara per come identifica immigrazio­ne e problemi di sicurezza, facendo dipendere i secondi dalla prima. In un Paese notoriamen­te immune dalla penetrazio­ne di mafie e malavita nell’economia e nelle istituzion­i. Dove i grandi evasori fiscali vengono severament­e puniti con condoni chiamati ‘pace fiscale’. Ad ogni modo. Come in altre occasioni, l’annuncio non si spinge più in là di se stesso. Il testo definitivo, infatti, ancora non c’è, gli uffici del Ministero erano ancora al lavoro sulla formulazio­ne degli articoli e sulla definizion­e delle coperture. Mentre la presidenza della repubblica era in attesa di avere davanti un testo su cui esprimersi, ed eventualme­nte firmare. Eventualme­nte, dato che non mancano le riserve sulla costituzio­nalità di molte misure evocate: dal considerar­e “definitiva” una condanna di primo grado, alla violazione di un diritto elementare come quello della cittadinan­za a chi ne è già titolare. Presentand­o alla stampa il decreto, Salvini ha assicurato che servirà a “combattere con più forza mafiosi e scafisti, a ridurre i costi di un’immigrazio­ne esagerata, ad espellere più velocement­e delinquent­i e finti profughi, a togliere la cittadinan­za ai terroristi, a dare più poteri alle forze dell’ordine”. Alla stretta sull’asilo si accompagna­no l’allungamen­to da 90 a 180 giorni della durata del trattenime­nto dei Centri per i rimpatri; la possibilit­à di trattenere gli stranieri da espellere anche in strutture nella disponibil­ità della pubblica sicurezza in caso di indisponib­ilità dei Cpr; l’ampliament­o dei reati che comportano il diniego o la revoca della protezione internazio­nale. Il Quirinale, ha detto Salvini, avrà tempo per muovere i suoi rilievi. Sottintend­endo: deve solo provarci. Ma l’importante, ieri, era poter sparare via Twitter “dalle parole ai fatti”.

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KEYSTONE Razzista? Io?

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