Tre milioni per zona Lido
Sì del legislativo alla ‘rivisitazione’ di via alla Lanca e viale dell’Isolino
Passano i due crediti per altrettante opere regionali del Piano di agglomerato di seconda generazione. Con l’avviso: occhio ai costi.
Due ulteriori passi nella valorizzazione del comparto del lido, nel Quartiere Nuovo, sono stati compiuti ieri sera dal Consiglio comunale di Locarno con la concessione di due crediti, per un totale di 3,2 milioni di franchi, che serviranno per sistemare a dovere via alla Lanca degli Stornazzi, in zona Parco della Pace, e viale dell’Isolino, l’arteria che costeggia l’omonimo bosco a nord e lo stadio del Lido a sud. Si tratta di due passi significativi nella sostanza – la volontà di uniformare le vie di transito ciclopedonale e viario in un comparto a grande fruizione pubblica in una zona nevralgica del turismo –, ma che nella forma nascondono qualche pecca, puntualmente messa in evidenza dalla Gestione nei relativi rapporti e ribadite in sala da Gianbeato Vetterli. Il consigliere comunale Plr ha sottolineato gli alti costi d’investimento – al netto dei generosi sussidi federali delle opere del Piano di agglomerato di seconda generazione, che toccano il 40% del totale – e i notevoli margini di risparmio su alcune misure puntuali. Compito del Municipio, è stato sottolineato da più parti, sarà non perdere di
Viale dell’Isolino cambierà completamente volto
vista le spese e risparmiare laddove è possibile. Per l’esecutivo ha parlato Niccolò Salvioni, che ha raccolto l’invito ma rispedito al mittente (come poi fatto a maggioranza dal legislativo nelle votazione sugli emendamenti) suggerimenti come l’introduzione di una “zona 30” (auspicata dai Verdi), nonché
una diversa pavimentazione dei parcheggi (sostenuta dal Plr Giovanni Monotti) lungo via alla Lanca degli Stornazzi. Salvioni si è anche soffermato sulla problematica dell’area di sosta per camper, che un investimento immobiliare privato proprio a confine con la stessa strada ha di fatto cancellato dalla mappa cittadina. Il municipale ha ricordato i ricorsi che hanno bloccato il nuovo progetto sull’area dell’ex macello e rilevato che una ricerca di soluzioni alternative in collaborazione con i Comuni viciniori non ha raccolto (eufemismo) un grande entusiasmo.