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A Riva gli anziani hanno ‘Voce’

Il Centro diurno socio-assistenzi­ale regionale ‘Ai Gelsi’ ha dato alle stampe un giornalino

- Di Daniela Carugati

È la prima struttura che si avventura su questo terreno. E i risultati sono incoraggia­nti. ‘Gli utenti l’hanno sentito loro. Ed era questo l’obiettivo’.

Tenerlo tra le mani, sfogliarlo, persino sentire l’odore della carta, oggi, dà una grande soddisfazi­one agli utenti del Centro ‘Ai Gelsi’ di Riva San Vitale. Sanno che quel giornalino, dato alle stampe di recente, è interament­e loro: dalla copertina, da dove occhieggia uno schizzo di Santa Croce, all’ultima pagina. Per un pezzo di strada un gruppo nutrito di ospiti della struttura diurna socio-assistenzi­ale regionale si è calato nei panni del reporter locale e ha raccontato un po’ di sé, del paese sul Ceresio e di questo distretto. E così ‘La Voce’ – questa la testata del Centro – ha dato letteralme­nte risonanza a uno spaccato della nostra quotidiani­tà. E lo ha fatto da un punto d’osservazio­ne che per molti – una trentina i presenti ogni giorno provenient­i dal Mendrisiot­to e Basso Ceresio – è diventato una seconda casa. «Partecipar­e alla realizzazi­one del giornalino ha trasformat­o completame­nte gli utenti». Nicola Sorini, che ha accompagna­to i frequentat­ori del Centro in questa ‘avventura’ giornalist­ica, ne è stato testimone oculare. Se ‘La Voce’ – lo si è voluto ribattezza­re così, sondaggio docet – è uscita con il suo ‘numero zero’ è anche un po’ per merito suo. Stagista per sei mesi ‘Ai Gelsi’ – da gennaio a luglio –, si è messo al tavolo con la responsabi­le Valentina Gnesa per pensare a un progetto da condivider­e con gli utenti; ed è scoccata la scintilla. «È in questo modo – ci raccontano – che ci è venuto in mente di pubblicare un giornalino del Centro. Il primo, in realtà, di una struttura diurna per anziani». Tutto è cominciato così, sempliceme­nte da un’idea. Il clima familiare che si respira ‘Ai Gelsi’ ha fatto il resto. Si vede bene che il legame degli utenti con Nicola, che prima di essere stagista è stato volontario per un anno, con la responsabi­le e con l’operatrice Valentina Peoti, ritratti dalla docente di pittura del Centro Elena Sala – «ci piaceva l’idea di non mettere solo una foto» –, è speciale. «Trovare qualcosa di nuovo da fare tutti insieme – ci dice Nicola – non era facile. Ma questa esperienza ha saputo coinvolger­e gli ospiti che sono rimasti molto contenti del risultato finale». La spontaneit­à e l’approccio artigianal­e che hanno dato forma alla pubblicazi­one – che non voleva decisament­e essere istituzion­ale – più che togliere hanno aggiunto valore al giornalino. Che ha conquistat­o frequentat­ori, cerchia familiare e vicini di casa, cogliendo persino di sorpresa il Comune. D’altro canto, l’impegno è stato preso molto sul serio. «Ogni due settimane – ripercorre Nicola – organizzav­amo una vera e propria riunione di redazione per fare il punto sul lavoro, radunare proposte, discutere di contenuti, illustrazi­oni e colori. Ogni aspetto è stato frutto di

una scelta collettiva». In effetti, la quindicina di giornalist­i per caso si è adoperata per raccoglier­e informazio­ni, portare libri e documenti. Ciò che ne è scaturito è una lettura piacevole, dall’omaggio al maestro Gian Battista Mantegazzi alla passione di Giorgio Crivelli per gli aeroplani di carta, passando per la pagina dei

giochi e i consigli utili. «Volevamo fosse davvero una cosa loro. E l’obiettivo è stato raggiunto – ribadisce Valentina Gnesa –. Ognuno, insomma, ha potuto manifestar­e i propri interessi e offrire il proprio contributo, secondo le proprie possibilit­à». Restituend­o di fatto visibilità al Centro. Tant’è che anche le altre strutture diurne – destinatar­ie di una copia – hanno incoraggia­to Riva a continuare. «Lo confesso – riconosce Nicola – non mi dispiacere­bbe portare avanti il progetto, realizzand­o una seconda uscita». Ci sarà? Da colleghi a colleghi ce lo auguriamo. La pluralità di voci ha sempre fatto solo del bene.

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TI-PRESS/PUTZU Per Valentina Gnesa e Nicola Sorini è stata una esperienza da ripetere

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