Mendrisio e il dopo Estival
Calato il sipario sulla tappa mendrisiense di Estival Jazz dopo 20 anni di sodalizio (e oltre 120 concerti), la Città non sembra proprio destinata a perdere la sua vena musicale. Il successo della Festa della musica, a giugno, è un crescendo rossiniano a cinque anni dal via; e il Cavea Festival ad Arzo quest’anno è stata una bella scoperta. Uno scenario che potrebbe aver convinto il Municipio a cambiare... musica. A questo punto, per il consigliere dei Verdi Andrea Stephani la domanda è una sola: Qual è la ‘nuova strategia’ di Mendrisio? Il capoluogo infatti è deciso a ridare slancio al nucleo storico del Borgo e ai quartieri. In realtà di interrogativi Stephani ne pone più d’uno al Municipio sulla spinta delle motivazioni dell’autorità, orientata a voler dedicare risorse a “eventi estivi spalmati sull’arco di un periodo più esteso”. Ma di quali manifestazioni si tratta?, si chiede il consigliere. Ed esiste già un calendario ufficiale? Ma soprattutto: “Come si è superato il problema posto dai ‘vincoli di bilancio, stabiliti dai preventivi, (che) impongono serie restrizioni per quanto attiene allo sviluppo di nuovi progetti o attività’”? E qui sarebbe utile per i Verdi conoscere, da un lato, l’ammontare della partecipazione finanziaria del Comune alla Festa della musica e al Cavea Festival, dall’altro i costi aggiuntivi, dalla sicurezza a servizi e prestazioni. Un dato è noto, ricorda Stephani: il mancato rinnovo (peraltro consensuale) del contratto con Estival farà risparmiare circa 100mila franchi all’anno. Di conseguenza, “che cifre si pensa di allibrare nel preventivo 2019 per le due manifestazioni citate”? E meglio, l’esecutivo intende “aumentare la partecipazione finanziaria alla Festa della Musica, al Cavea Festival o agli altri eventi organizzati nei nuclei dei quartieri”? E non da ultimo, il Municipio oltre a sostenere i diversi progetti, si farà promotore di altre iniziative?