‘Piazza pedonalizzata in ogni quartiere’
“Più vita nei quartieri: valorizzazione dello spazio stradale grazie alla generalizzazione delle strade 20 km/h e 30 km/h (orientate all’insediamento), misure adeguate per le strade orientate al traffico e una piazza pedonalizzata per ogni quartiere”. È l’incipit della mozione presentata al Municipio di Lugano dai consiglieri comunali socialisti Raoul Ghisletta, Simona Buri, Marco Jermini e Carlo Zoppi e dai Verdi Nicola Schönenberger e Danilo Baratti. Una mozione che prende le mosse dalle nuove Linee guida “Concezione dello spazio stradale all’interno delle località - Dimensionamento, moderazione, arredo e segnaletica” del Cantone nella cui premessa il direttore del Dipartimento del territorio Claudio Zali ha scritto: “Le strade all’interno delle località sono luoghi di vita. Servono al transito di veicoli, ciclisti e pedoni, ma sono anche spazi per l’interazione sociale, il commercio, la sosta e lo svago di interi quartieri e paesi. La loro multifunzionalità è una ricchezza da promuovere”. I mozionanti vorrebbero che la Città la mettesse in atto. Sì, perché lo sviluppo del concetto di zona 30 è cambiato molto grazie ai passi avanti compiuti nelle grandi città come Losanna e Zurigo (agli inizi del nuovo millennio ha creato 80 zone 30 in un anno) e tante cittadine medie e piccole. Non solo. La mozione chiede pure di realizzare in ogni quartiere almeno una piazza pedonalizzata vivibile, elemento centrale (accanto alle case di quartiere) per rendere vivi i quartieri. La richiesta è condivisa da vari membri di commissioni di quartiere, scrivono i mozionanti. La Città è anche invitata a fare proprie le misure consigliate dal Cantone nelle strade orientate al traffico, coinvolgendo architetti e paesaggisti e con l’accompagnamento delle commissioni di quartiere o assemblee dei genitori quali consulenti. Chiesto inoltre l’aggiornamento dei semafori secondo le indicazioni dell’Associazione mobilità pedonale svizzera in merito ai tempi di attesa troppo lunghi per i pedoni, ai tempi di attraversamento troppo corti per i pedoni e al cosiddetto “verde conflittuale”.