Land Art nel bosco di San Clemente
Una sorta di grande barca volante di bambù; frammenti di legno che compongono una spirale; un cammino di sezioni di tronco di castagno. Sono alcune delle opere in cui ci si può imbattere percorrendo il sentiero che da Tesserete porta alla Torre di Redde. Il suggestivo bosco di faggi di San Clemente è infatti stato scelto per quella che gli organizzatori – i quattro «appassionati di arte e natura» Daniele Broggini, Paola Pagnamenta, Monica Zurbrügg e Marco Manetti – hanno definito la prima esperienza di Land Art del Ticino, realizzata in collaborazione con Lugano Region e il Comune di Capriasca. Rispetto alla Land Art classica, tuttavia, qui non abbiamo grandi installazioni effimere, ma un progetto che al contrario vuole durare, e arricchirsi, nel tempo. Gli ideali sono tuttavia gli stessi: il rifiuto del figurativismo e, il territorio come luogo e mezzo dell’espressione artistica. E, ovviamente, la scelta di materiali naturali e locali – compreso il bambù utilizzato da Karin van der Molen, proveniente dal Bellinzonese. Gli altri artisti coinvolti sono Aeneas Wilder, Alexander Heil, Stefan Ester, Maurizio Perron e Alberto Manetti. Materiali che oltretutto si trasformeranno nel tempo, per l’azione del sole, della pioggia e della neve: visitare la mostra sabato – quando si terrà l’inaugurazione ufficiale di artinbosco; ritrovo alle 10.30 alla barriera a metà del sentiero – o tra qualche mese sarà quindi un’esperienza diversa. Anche perché è intenzione degli organizzatori aggiungere ogni anno delle opere, rendendo artinbosco una sorta di work in progress. Info: