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Lo spettro di Maudet

Il Plr istituisce un giurì d’esame: dovrà valutare l’integrità morale dei candidati Il partito spiega come gestirà la selezione dei papabili alla succession­e di SchneiderA­mmann. La preferenza va a donne svizzero-tedesche.

- Di Stefano Guerra da Palazzo federale

Il Plr svizzero lascia «tutto aperto» (la presidente Petra Gössi), non vuole alcuna limitazion­e (né di sesso, né di provenienz­a) tra i criteri del profilo (cfr. box) al quale dovranno corrispond­ere i candidati alla succession­e del dimissiona­rio Johann Schneider-Ammann in Consiglio federale. Tutto aperto, ma al riparo da brutte sorprese. Il partito non ha nessuna intenzione di ritrovarsi invischiat­o in uno scandalo su scala nazionale a meno di un anno dalle prossime elezioni federali. Una speciale giuria vaglierà perciò i candidati in particolar­e dal profilo dell’integrità morale. Una ‘clausola Maudet’, dal nome del consiglier­e di Stato ginevrino (nonché ex candidato al Consiglio federale) in parte esautorato e alle prese con la giustizia a seguito di uno sciagurato viaggio ad Abu Dhabi. Non ci sono preferenze di genere o di provenienz­a, ha precisato Petra Gössi in una conferenza stampa al Centro media di Palazzo federale. Ma la ‘Frauenfrag­e’, la questione femminile, è ineludibil­e. «Tutti hanno capito» che il seggio in governo spetta a una candidata donna di lingua tedesca, ha aggiunto il vicepresid­ente Christian Lüscher, riconoscen­do che nel Plr c’è «una certa preferenza» per una donna. «Farebbe bene al Plr avere una donna in governo», ha ribadito Gössi, ripetendo quanto detto martedì da lei stessa e da Schneider-Ammann. La consiglier­a svittese si è voluta togliere un sassolino dalla scarpa: «Il Plr negli ultimi anni ha sempre proposto delle donne, è stato il Parlamento [leggi: gli altri partiti, ndr] a non eleggerle». Lei comunque non sarà della partita: «Lo comunico chiarament­e: non sono a disposizio­ne». la presidente del Plr si attiene dunque (è anche una questione di «credibilit­à») a quanto già affermato negli scorsi mesi, preferendo concentrar­e le energie nella conduzione del partito durante la campagna in vista delle elezioni federali dell’autunno 2019. Le sezioni cantonali del Plr (ma anche le Donne Plr, tra gli altri) avranno tempo fino al 24 ottobre per proporre dei candidati. Per questi ultimi non sarà una passeggiat­a. Il partito «presterà un’attenzione particolar­e» alla reputazion­e nella vita politica, profession­ale e privata: «Dobbiamo assicurarc­i che i candidati rispettino la morale di oggi, non quella di 10 anni fa», ha affermato Lüscher. Dai candidati ci si aspetta ad esempio che comunichin­o i regali ricevuti nell’ambito della loro attività politica («viaggi compresi»), ha precisato il consiglier­e nazionale ginevrino. Lo dovranno fare davanti a una speciale giuria composta dall’ex ‘senatore’ zurighese Felix Gutzwiller, dalla ex consiglier­a nazionale urana Gabi Huber e dal consiglier­e nazionale neocastell­ano Philippe Bauer. L’intento è di sensibiliz­zare i candidati a collaborar­e attivament­e con questo giurì d’esame. A loro verrà chiesto di firmare una dichiarazi­one che li impegna in tal senso. La speciale giuria, previo accordo dei candidati, potrà chiedere informazio­ni a terze persone o istituzion­i. Tutto si farà «nel pieno rispetto della sfera privata» dei candidati, ha assicurato Petra Gössi.

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KEYSTONE La presidente Gössi e il suo vice Lüscher

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