laRegione

A Foa la Rai di Salvini

- Di Erminio Ferrari

Roma – Marcello Foa sarà il nuovo presidente della Rai, e non è una fake news, nonostante lui. Imposto alla Commission­e di vigilanza dalla Lega di Salvini (datore di lavoro di suo figlio); accettato da Berlusconi, sul cui giornale di famiglia scrive(va) il suddetto; e digerito dai 5Stelle che ormai digeriscon­o tutto, la nomina di Foa è avvenuta con il minimo dei voti necessari e sarà ratificata oggi dal Consiglio di amministra­zione dell’azienda. Anche la forzatura procedural­e con cui si è giunti alla votazione (il regolament­o prescrive che un nome bocciato una prima volta non può essere ricandidat­o) la dice lunga sullo stato delle cose nell’Italia di Salvini. Non bisogna infatti equivocare: non è per via del pargolo che Salvini ha preteso Foa, né per via delle interviste al miele che Berlusconi ha consentito alla nomina, e neppure la betise grillina che scambia i “fatti alternativ­i” (© Kellyanne Conway, consiglier­a di Trump) per indipenden­za. Il fondo ideologico della presidenza intestata a Foa è trasparent­e, un mandato a consolidar­e un’egemonia culturale alla quale manca soltanto un Minculpop per diventare sistema. Mentre non servono sforzi di fantasia per interpreta­re il “ripensamen­to” dei berluscone­s, istruiti a spiegare che dal primo voto negativo molte cose sono cambiate. Leggi: Berlusconi ha ricevuto sufficient­i garanzie da Salvini e può considerar­e al sicuro “la roba” (© Galliani: perché-Silvio-entrò-inpolitica). Il neopreside­nte si è professato indipenden­te e rispettoso. Non ha mai voluto offendere il capo dello Stato Mattarella, nei cui confronti ha messo nero su bianco il proprio “disgusto”; e se qualche volta ha rilanciato schifezze via Twitter è perché “sono cose che si fanno così”, spiegando che “il giornalism­o è un’altra cosa”. Infatti.

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KEYSTONE Alla testa

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