Sull’Aquarius anche la classe media in fuga dalla Libia
Parigi – Non ci sono più solo i disperati che cercano, a rischio della vita, di raggiungere l’Europa. Tra i migranti che lasciano le sponde del Nordafrica c’è anche una classe media, benestante, che fugge per paura. Alcuni dei 58 migranti recuperati dall’Aquarius, e ancora in attesa di conoscere la loro sorte, sono fuggiti dalla Libia perché non si sentono più sicuri. Scegliendo di prendere il largo con barche meno pericolose (e ovviamente più care), portandosi dietro bagagli e addirittura il cane. A confermare la tendenza è stato Aloys Vimard, responsabile a bordo dell’Aquarius di Médecins sans Frontières, intervistato da ‘Le Monde’. Queste famiglie, ha spiegato il responsabile dell’ultima nave umanitaria attiva nel Mediterraneo centrale, non avevano particolare voglia di lasciare il Paese ma con l’aggravarsi degli scontri a Tripoli, hanno deciso di prendere il mare. Se le immagini di migranti più (purtroppo) scontate sono quelle di persone disperate, magari provenienti dal Medio Oriente o dall’Africa subsahariana dopo aver scontato l’inferno dei centri di detenzione libici, questa volta parte dei passeggeri è di un altro genere. Tra quelli soccorsi dall’Aquarius, 37 si trovavano a bordo di una barca in legno, più sicura (e cara) rispetto ai gommoni dei trafficanti. Malak, libica di 44 anni, con cinque figli, fratello, e un cane, ha testimoniato che a indurla a fuggire, è stato il rapimento, un mese fa, a Tripoli, del marito. Per accedere alla barca in legno, domenica scorsa, ha sborsato l’equivalente di 5000-6000 euro. Anche Ibissem, quarantenne libica partita con marito e due figli, fa la modellista per una società italiana di costumi da bagno e intimo, ma ha lasciato tutto anche lei dopo il rapimento di un figlio, poi liberato dietro lauto riscatto. “In Libia – ha raccontato – siamo morti che respirano. Dovevamo partire, non c’era altra opzione”. Per l’Onu 5000 famiglie hanno dovuto lasciare le proprie case a Tripoli dall’inizio degli scontri di fine agosto.