Dietro la lavagna!
Pur se ingobbito e deluso per la democratica scoppola subita, mi ritrovo in giusto castigo a meditare sul chiaro messaggio lanciato domenica dal sovrano. Messaggio che deve però ora fare una sola cosa: scuola! Anzitutto poiché dalle urne è appunto e soprattutto scaturito quale scuola il cittadino non vuole dando quindi indiretto mandato a quella… che c’è, comunque buona m’è parso di capire, di continuare ad operare demandando però pure a chi di dovere il compito di trovare – possibilmente in tempi non biblici poiché tutti erano concordi che qualcosa va mutato – altra percorribile e condivisa soluzione. E qui, sorridendo, chiederò di poter far capolino da dietro la lavagna curioso di vedere quali proclami conterranno al capitolo “scuola” le linee guida quadriennali che movimenti e partiti, sconfessati e stizziti compresi, presenteranno in vista delle prossime elezioni cantonali agli elettori. Quegli stessi cittadini, ma guarda un po’, che hanno però mostrato con la loro partecipazione alla discussione e al voto di essere molto attenti e sensibili al capitolo “educazione, formazione e cultura”. In profumo di raddoppio e sussurrato in camera liberalcaritatis, non si potrà quindi più pensare alla scuola – aprile 2011 docet – come barattabile e, a geometria variabile, negletto segmento. A champagne bevuto o a cerotti smessi, tutti di nuovo in aula dunque – ognuno la sua, per favore – per ridisegnare una scuola condivisa. Senza trattino!