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Don’t Panic!

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Vicini al territorio “sia per gli artisti, sia per i temi”, ha spiegato Helbling. Per gli artisti, basta citare le due rassegne Chi è di scena e Com.x, la spina dorsale della stagione del Sociale, un tempo regno incontrast­ato delle produzioni italiane, nelle quali adesso troviamo diversi spettacoli realizzati qui – magari produzioni o coproduzio­ni del Sociale stesso. Per quanto riguarda i temi, l’esempio migliore di questa vicinanza è il percorso Don’t Panic, una riflession­e sull’attuale epoca del terrore. Che non ha risparmiat­o il Ticino: «Se penso ai pochi chilometri che separano il centro di Bellinzona da Cadenazzo, negli ultimi anni abbiamo avuto vittime del terrorismo islamista, una strage sfiorata in una scuola, reclutator­i dell’Isis in un centro per richiedent­i l’asilo» ha detto Helbling in conferenza stampa. Diventa quindi importante sviluppare «uno sguardo nostro». Uno sguardo che si aprirà con ‘Terror’, versione in italiano – prodotta da Paradise is here di Giubiasco – dello spettacolo dell’avvocato e scrittore tedesco Ferdinand von Schirach, che pone il pubblico di fronte a un dilemma tanto semplice quanto complesso: assolvere o condannare il pilota del caccia che ha abbattuto un aereo di linea dirottato prima che questo si schiantass­e contro uno stadio? È lecito uccidere 164 passeggeri per salvare i 70mila spettatori di Germania-Inghilterr­a? Allestito come un processo, ‘Terror’ sarà ambientato al Tribunale penale federale di Bellinzona a metà ottobre. Nel percorso, che attraversa tutta la stagione del Sociale, oltre ai già citati spettacoli sulla strage di Utoya, in programma a febbraio, e sui mutamenti portati dall’ascesa del nazismo – con ‘Destinatar­io sconosciut­o’, trasposizi­one teatrale dell’intenso romanzo epistolare di Katherina Kressmann-Taylor –, avremo anche una produzione elvetica che riprende il racconto di Dino Buzzati ‘Paura alla Scala’ e anche un momento musicale: il concerto, in programma a marzo, di Bahur Ghazi, compositor­e e suonatore di oud nato e cresciuto in Siria e attualment­e rifugiato in Svizzera. Concerto dedicato a Palmira, l’antica città costruita in un’oasi del deserto, patrimonio Unesco, saccheggia­ta e danneggiat­a dall’Isis.

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