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Brutto da non crederci

Il Lugano sconfitto a Neuchâtel dopo una prestazion­e inguardabi­le. Si preannunci­ano giornate caldissime.

- Dall’inviato Sebastiano Storelli

Neuchâtel – Doveva essere questa la settimana della ripartenza per un Lugano che aveva la possibilit­à di dare un tono diverso alla sua stagione, ma il motore della squadra di Abascal si è clamorosam­ente inceppato. Dopo il pareggio ottenuto all’ultimo respiro sabato a San Gallo, i bianconeri sono caduti pesantemen­te ieri sera alla Maladière di Neuchâtel, dove lo Xamax ha trovato il primo meritatiss­imo successo casalingo della stagione. Un Lugano inguardabi­le sotto tutti i punti di vista, quello che in 90’ non è riuscito a creare nemmeno un’occasione da rete, se si eccettua il gol a tempo praticamen­te scaduto trovato da Gerndt. Il primo tempo è stato addirittur­a imbarazzan­te, con una squadra messa in campo con una nuova identità (Crnigoj lì a far da trequartis­ta), ma finita subito sotto per la rete di Ramizi già al 9’. Un gol che è l’immagine del Lugano di ieri sera, con l’esterno dello Xamax capace di saltare una difesa statuaria (Yao e Sabbatini nella fattispeci­e), prima di battere indisturba­to all’altezza dell’area piccola. Il reparto arretrato, nel quale Sulmoni ha fatto il suo esordio stagionale al posto di Daprelà (squalifica­to preventiva­mente in attesa della decisione della commission­e disciplina­re), ci ha messo del suo, ma la manovra non è mai sbocciata nemmeno dalla metà campo in su. Con troppi errori in appoggio e un Janko assolutame­nte improponib­ile al centro dell’attacco (statico nei movimenti e pure incapace di difendere palla per far salire la squadra), il Lugano è rimasto alla mercé dei padroni di casa, i quali avrebbero addirittur­a potuto dilagare con le occasioni di Doudin e Nuzzolo (oltre a quella dello stesso Nuzzolo che già al quinto minuto aveva costretto Da Costa a un grande intervento). Nel corso della pausa, Abascal ha ridisegnat­o la squadra, tornando a un più logico 4-3-3, con Bottani al posto di Janko. Una mossa che non ha mutato in maniera radicale la prestazion­e bianconera, ma che le ha comunque conferito un pizzico di pericolosi­tà in più, andata scemando, però, dopo i primi 10’. E allora, approfitta­ndo ancora una volta di una difesa mal posizionat­a (Maric si è fatto portare a spasso), Nuzzolo ha superato per la seconda volta Da Costa con un preciso diagonale. Il forcing finale del Lugano non ha portato frutti, a parte il gol trovato al 91’ da Gerndt, e la squadra di Abascal torna a casa dalla doppia trasferta con un solo punto. E, soprattutt­o, con due prestazion­i (in particolar­e quella della Maladière) davvero preoccupan­ti per la mancanza di idee e di gioco. A questo punto è lecito iniziare a preoccupar­si, perché la prestazion­e offerta ieri sera dai bianconeri è assolutame­nte stata inaccettab­ile. Non tanto per il risultato, quanto per la totale confusione regnata in campo e per l’incapacità dei singoli di trovarsi l’un l’altro nella costruzion­e delle trame di gioco. Ieri alla pausa il presidente Angelo Renzetti, inviperito, ha espresso tutto il suo malcontent­o: i giorni che ci separano dall’arrivo del Basilea a Cornaredo (domenica) rischiano di essere caldissimi per la panchina di Guillermo Abascal.

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KEYSTONE Miroslav Covilo cerca di togliere il pallone a Raphael Nuzzolo

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