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Per i nostri giovani ci vogliono più tecnici preparati

- Di Mec

Ci risiamo: finita l’estate, con l’autunno ritorna il basket a essere di nuovo protagonis­ta anche in Elvezia. Ovviamente non al livello dei tre sport maggiori che fagocitano l’interesse degli sportivi – calcio, disco su ghiaccio e sci –, ma la sua parte la palla a spicchi la fa sempre. Torniamo con la nostra rubrica che vuole essere un occhio attento, critico se del caso, comunque mai distruttiv­o, a tutto quanto si muove attorno e dentro al basket, dai piani alti a quelli più bassi, dai problemi eclatanti ad altri forse meno appariscen­ti, ma comunque da considerar­e. L’estate, si diceva, è finita, ma è stata un’estate di attività internazio­nale per il basket giovanile con i vari Campionati europei di categoria, sia maschili sia femminili. Nella U18 maschile, divisione B, la Svizzera è arrivata 17ª, la U18 femminile è arrivata 15ª, la U16 maschile ha chiuso al 18° posto, la U16 femminile al 16°. Per tutte le categorie c’erano in lizza 24 squadre. Come si evince chiarament­e, le distanze che ci separano dal contesto europeo non sono diverse rispetto alle squadre nazionali maggiori. Parlando con alcuni responsabi­li delle varie squadre sono emerse le maggiori lacune: la tecnica individual­e, la fisicità, l’altezza media e la velocità. Ovviamente per quanto riguarda le altezze c’è poco da fare, se non cercare di reclutare il meglio dei lunghi che girano… per le strade, come fanno per esempio nella pallavolo. Per quanto riguarda la fisicità, spesso le nostre squadre si sono confrontat­e con avversarie di un anno o due più vecchie e conta non poco. Per la tecnica, invece, il discorso va al lavoro che viene svolto nei settori giovanili: non ci sono allenatori sufficient­emente preparati per insegnare il basket e questo refrain lo si sente ripetere spesso anche da vari settori tecnici. Occorre quindi una maggior dedizione e un maggior coinvolgim­ento dei club perché mettano a disposizio­ne dei settori giovanili persone qualificat­e. Infine un occhio alla débâcle del 3x3 sia in campo maschile, sia in quello femminile alla recente Europe Cup a Bucarest. Attualment­e la compagine maschile è 35ª a livello mondiale e 22ª in Europa, mentre quella femminile è al 24° rango mondiale e al 13° in Europa. Posizioni che rendono un po’ più complicato di quanto qualcuno presumeva l’obiettivo di qualificar­ci alle Olimpiadi di Tokyo. In tempi non sospetti avevamo scritto che, qualora anche le nazioni più forti avessero preso seriamente in consideraz­ione il 3x3, per noi sarebbe stato difficile trovare un biglietto per il Giappone. Affaire à suivre, comunque, e stiamo ad aspettare.

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