Casa San Carlo, tutte le criticità e ora il rilancio
Casa San Carlo: Giuseppe Cotti ammette le (molte) pecche del passato e annuncia diverse novità Il nuovo responsabile per il Municipio: ‘Era assolutamente necessaria più chiarezza nelle gerarchie e nelle funzioni’. E per i quadri arriva un progetto di ‘coa
All’uscita da una «gestione transitoria e di emergenza», come la definisce il nuovo capodicastero incaricato, Giuseppe Cotti, Casa San Carlo si proietta al futuro con la certezza di una nuova guida – il direttor Mauro Pirlo, giunto in sostituzione del dimissionario Stefano Hefti – e «la volontà di ripartire da una nuova base di dialogo, rispetto dei ruoli e delle competenze, chiarezza nelle mansioni e maggiore fluidità nello scambio di informazioni, anche grazie alla neo-costituita commissione del personale». Ma serve, per consolidare «una doverosa chiarezza anche nei confronti dell’opinione pubblica», un passo indietro. Cotti lo compie premettendo che «la cura e l’attenzione verso l’ospite non sono mai venute meno; e questo è un dato oggettivo»; poi, comunque, ammettendo che «le critiche rispetto a quanto accaduto in passato erano in effetti in parte giustificate. La situazione che mi sono ritrovato ad affrontare – e poi con il direttor Pirlo, in carica dal 2 agosto, a gestire – era problematica a causa di criticità nella gestione del personale e a importanti carenze strutturali e infrastrutturali. Non c’era sufficiente chiarezza dei ruoli, a tutti i livelli. Mancavano insomma punti di riferimento chiari, che influivano negativamente sull’organizzazione interna. Va comunque sottolineato che da marzo a settembre i capi reparto, chiamati a colmare l’assenza del responsabile delle cure, hanno svolto un ottimo lavoro, come d’altronde tutto il personale». Nell’immediato futuro, continua Cotti, «introdurremo un sistema di preparazione settimanale informatizzato-robotizzato dei farmaci da somministrare giornalmente ai residenti, in modo tale da ridurre al minimo il rischio di errore. Inizieremo con un test di un anno». Considerata fondamentale, anche, l’introduzione della cartella clinica informatizzata, che secondo il capodicastero «avverrà al più tardi dall’inizio del 2020».
‘La situazione era problematica anche a causa di criticità nella gestione del personale’
La “ricostruzione” di Casa San Carlo passa inoltre dall’entrata in funzione di un nuovo responsabile delle cure «di consolidata esperienza, proveniente dall’Eoc». Per il momento nulla più di questo, a livello di assunzioni, «poiché per prima cosa occorrerà verificare la dotazione di manodopera in relazione al fabbisogno. Se i recenti tribolati trascorsi avevano suscitato l’impressione di una sottodotazione di personale, ciò era con ogni evidenza il risultato di rapporti gerarchici “inquinati” dalla carenza di un elemento fondamentale: la fiducia reciproca». Una carenza del resto
già sottolineata, al nostro giornale, da una parte del personale curante. A questo proposito un’altra innovazione prevista nell’istituto è l’introduzione del sistema di “coaching” aziendale, che su proposta del direttore coinvolgerà inizialmente i quadri responsabili, poi a cascata potrebbe interessare anche la base della “piramide”. «L’idea è stata del direttore ed è buona – considera Cotti –. È assolutamente centrale sviluppare competenze di conduzione e comunicazione ed adottare quindi uno stile di “leadership” congruo alle esigenze dell’istituto, fondato sul confronto e non sul conflitto. Contiamo molto anche sul ruolo della commissione del personale».