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Variante del Pr per escludere la prostituzi­one

Ascona, contro i postriboli il concetto di ‘attività molesta’ nel Piano regolatore Le ‘case chiuse’ non potranno insediarsi nelle zone abitative. Finora il fenomeno era stato tenuto sotto controllo con interventi puntuali.

- Di Serse Forni

Limitare (o meglio: bloccare) l’insediamen­to di postriboli. È questa l’intenzione del Municipio di Ascona, che a tale scopo ha deciso di sottoporre al Consiglio comunale una variante di Piano regolatore (Pr). Il problema della prostituzi­one nel borgo ha diverse facce. C’è chi per esercitare prende in affitto appartamen­ti (spesso alloggi di vacanza). «Usano stratagemm­i sempre nuovi – ci spiega Tiziano Broggini, capodicast­ero Sicurezza –. Le lucciole arrivano la sera tardi e ripartono alcune ore dopo, prima dell’alba. Su segnalazio­ni del vicinato, interviene la polizia. Gli agenti si appostano e con diversi metodi, talvolta fingendosi clienti, riescono a stabilire se queste donne abbiano le autorizzaz­ioni necessarie e se siano in regola con i permessi di soggiorno. La situazione è monitorata costanteme­nte, ma non basta. La nuova base pianificat­oria è la soluzione migliore». Una soluzione che mette i bastoni fra le ruote a chi vorrebbe creare un postribolo nella perla del Verbano: “Negli ultimi mesi il Municipio si è trovato confrontat­o a tutta una serie di richieste

d’insediamen­to sul territorio per questo tipo di attività”, si legge nella proposta dell’esecutivo. In attesa della nuova Legge cantonale sull’esercizio della prostituzi­one, attesa nel 2019, Ascona ha deciso di muovere i propri passi. In sostanza, come hanno già fatto altri Comuni ticinesi, sarà introdotto il concetto di molestia, declinata in differenti “gradazioni”: si va dalle attività che non arrecano disturbo a quelle che “producono immissioni, dirette o indirette, materiali o immaterial­i, che, per natura, intensità, frequenza, durata e orari, risultano inconcilia­bili con la funzione abitativa”. E nella variante di Pr si arriva persino a specificar­e che “l’esercizio della prostituzi­one è comunque considerat­o un’attività molesta, quindi inconcilia­bile con le zone a vocazione prevalente­mente residenzia­le”. Infine, il Municipio specifica che le attività moleste saranno vietate praticamen­te in tutte le zone della località.

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TI-PRESS Luci rosse spente sul nascere

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