‘Servono persone indipendenti’ in Consiglio federale
Piange la ministra dal sorriso generoso. Davanti ai giornalisti le sfugge qualche lacrima . Quando parla dei suoi 12 anni in Consiglio federale («Ho fatto il mio lavoro con molto cuore e spero di averlo fatto bene»); e quando ringrazia il marito, la mamma e i fratelli per il sostegno che non le hanno mai fatto mancare. Doris Leuthard (Ppd) lascia il governo a fine anno. Come Johann Schneider-Ammann (Plr), che ha annunciato il suo ritiro martedì. Il 5 dicembre verranno sostituiti due consiglieri federali allo stesso tempo. L’ultima volta fu nel 2010 (cfr. box). La responsabile del Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni (Datec) ha spiegato che la decisione di annunciare quest’autunno la sua partenza risale a molti mesi fa. Una «certa stanchezza» l’ha spinta a farlo. In origine, la ministra argoviese avrebbe voluto comunicare il suo ritiro oggi, ultimo giorno di sessione (la lettera di dimissioni porta infatti la data di venerdì 28 settembre). Le speculazioni che circolavano con insistenza l’hanno spinta però ad anticipare i tempi. Non si è concertata col collega Johann Schneider-Ammann. Ha lasciato comunque intendere che la doppia vacanza è da attribuire alla scelta di quest’ultimo, il quale in un primo tempo aveva affermato di voler concludere la legislatura. Sostituire due consiglieri federali in una sola volta non sarà una passeggiata: il rischio che vari dipartimenti passino di mano è concreto, e Leuthard si è detta «non sicura» che sia «una buona cosa» per il governo. Il buon funzionamento del Consiglio federale: la ministra uscente si è soffermata a lungo su questo aspetto. Il lavoro «è diventato sempre più difficile» e quella di consigliere federale è «una vita molto intensa». Non aiuta poi il fatto che la copertura mediatica sia sempre più personalizzata, mentre il governo funziona diversamente, in maniera collegiale. I partiti: tentano di acquisire sempre più influenza. Per questo «servono persone indipendenti», ha affermato Leuthard. «Ogni consigliere federale porta con sé i valori del proprio partito, è naturale. Ma è importante che si mantenga una certa distanza» da quest’ultimo. La ministra delle comunicazioni – che ha ribadito di auspicare un governo più femminile, benché essenziale sia anzitutto «avere persone di qualità», uomini o donne che siano – ha poi spezzato una lancia a favore di mass-media di «qualità», che sono «vitali per la democrazia» e lo saranno «sempre di più». L’augurio: che ai giornalisti venga lasciato «abbastanza tempo per la ricerca». Leuthard si rallegra di avere ora più tempo per la famiglia e la sua vita privata. Ma non ha voluto svelare i suoi piani professionali. «Ho molti interessi e la libertà di scegliere quello che vorrò».