Tra i successi il tunnel di base del San Gottardo e l’uscita dal nucleare
Una vincente. È con questa immagine che ci si ricorderà di Doris Leuthard. Lo ha anche sottolineato lei stessa durante la conferenza stampa di ieri: «Ho vinto 16 votazioni su 18», ha affermato ringraziando i cittadini. Si tratta del bilancio migliore tra i consiglieri federali in carica, benché negli ultimi tempi sia anche stata più volte sotto pressione. Durante la recente campagna contro l’iniziativa ‘No Billag’, Leuthard è stata attaccata come raramente in passato. I suoi detrattori le rimproveravano di aver voluto evitare una vera discussione sulla Ssr. A differenza di altre votazioni il suo impegno non sembrava più essere garanzia di successo. Successo che invece è giunto e anche in modo lusinghiero: alle urne il ‘no’ ha raggiunto il 71,6%. Negli scorsi mesi ha poi tenuto banco lo scandalo delle manipolazioni contabili di AutoPostale e il progetto di privatizzare parzialmente PostFinance. Confermando che le aziende di servizio pubblico sono state una spina nel fianco della consigliera federale. Infine l’anno scorso come presidente della Confederazione, Leuthard avrebbe voluto dare uno slancio decisivo alla politica europea. Si è però trovata costretta a criticare l’Unione europea in modo abbastanza duro, dopo che Bruxelles aveva cercato di dare un’accelerata alle trattative sull’accordo quadro, legando il dossier a un riconoscimento solo temporaneo dell’equivalenza della Borsa elvetica. Doris Leuthard sarà però soprattutto ricordata per i suoi successi, tra i quali spiccano l’apertura del tunnel di base del San Gottardo e la prevista uscita dal nucleare. Quando nel 2010 passò al Dipartimento federale dell’ambiente, dei trasporti, dell’energia e delle comunicazioni, nessuno si aspettava una svolta nella politica energetica svizzera. Anzi, i sostenitori dell’atomo furono soddisfatti per la nomina di una ‘ministra’ vicina all’industria nucleare. Dopo Fukushima però tutto cambiò e Leuthard fu pronta ad approfittare della situazione: poche settimane dopo il disastro annunciò che il Consiglio federale avrebbe rinunciato alla costruzione di nuove centrali nucleari, riuscendo in tal modo a guadagnare ulteriore popolarità. Riuscì così in seguito a convincere Parlamento e popolazione sulla bontà del complesso dossier sulla Strategia energetica 2050. Anche per quanto riguarda la politica dei trasporti, Leuthard ha sempre cercato di conciliare le esigenze della strada e della ferrovia, sottolineandone la complementarietà. Ciò ha reso possibile la creazione di un fondo ferroviario e di uno stradale. I cittadini l’hanno poi seguita sulla seconda canna autostradale del San Gottardo e sulla revisione della legge sulla pianificazione del territorio. Non però sull’aumento del prezzo della vignetta autostradale a 100 franchi. Una delle due sconfitte alle urne oltre quella sull’iniziativa sulle case secondarie.