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Amherd e Schneider-Schneiter hanno buone chance

- BARE/ATS

La corsa alle succession­i di Doris Leuthard e Johann Schneider-Ammann è iniziata. La doppia vacanza dà più margine di manovra al Ppd, che oggi pomeriggio presenterà la sua strategia in vista dell’elezione dei due nuovi consiglier­i federali, prevista probabilme­nte il prossimo 5 dicembre. Se si fosse dimessa soltanto Leuthard, il Ppd sarebbe stato maggiormen­te sotto pressione: il partito avrebbe dovuto garantire una candidatur­a femminile forte. Ora però questa responsabi­lità ricade semmai sul Plr, dopo la recente elezione di Ignazio Cassis, un uomo. «Farebbe bene al Plr avere una donna in governo», ha sottolinea­to mercoledì la presidente del partito Petra Gössi. In questo contesto la grande favorita per la succession­e di Schneider-Ammann sarebbe la ‘senatrice’ sangallese Karin Keller-Sutter. A quest’ultima però le dimissioni di Leuthard potrebbero giocare un brutto scherzo: visto che la ‘ministra’ dei trasporti è in carica da più tempo, sarà proprio la o il suo successore ad essere eletto per primo. E se sarà un rappresent­ante della Svizzera orientale, allora le chance per Keller-Sutter verrebbero ridotte al lumicino. In questo senso si pensa ad esempio al consiglier­e di Stato sangallese Benedikt Würth. La provenienz­a regionale e anche il sesso della nuova o il nuovo consiglier­e federale Ppd potrebbero dunque risultare decisivi nell’elezione di quello Plr. Tuttavia, anche in casa Ppd ci sono donne con buone possibilit­à: in particolar­e circolano i nomi delle consiglier­e nazionali Viola Amherd (Vs), ex sindaca di Briga, ed Elisabeth Schneider-Schneiter (Bl). Tra le potenziali candidate figurano anche Ida Glanzmann (Lu), Andrea Gmür (Lu) e Ruth Humbel (Ag), come pure la consiglier­a agli Stati Brigitte Häberli (Tg). Tra le cinque consiglier­e di Stato Ppd in carica, sono inoltre state citate l’urana Heidi Z’Graggen, la turgoviese Carmen Haag e la zurighese Silvia Steiner. Se ad imporsi sarà una donna, rappresent­erà la terza consiglier­a federale Ppd dopo Ruth Metzler, estromessa nel 2003, e Doris Leuthard. Anche molti uomini Ppd sono stati chiamati in causa. Il favorito in campo maschile sembra essere il consiglier­e agli Stati solettese Pirmin Bischof, visto che il ‘senatore’ grigionese Stefan Engler, ieri ha dichiarato di rinunciare alla candidatur­a. Anche i consiglier­i nazionali Martin Candinas (Gr) e Stefan Müller-Altermatt (So) sono stati nominati, così come il ‘senatore’ Erich Ettlin (Ow). Tra i consiglier­i di Stato, oltre a Würth, viene anche fatto il nome dell’ex responsabi­le delle finanze di Zugo Peter Hegglin. Dal canto suo, l’attuale presidente del partito Gerhard Pfister (Zg) ha già fatto sapere che non è interessat­o alla succession­e di Leuthard: un cambio al vertice del Ppd poco prima delle elezioni federali nuocerebbe al partito, ha affermato. Non sarà della partita nemmeno il consiglier­e agli Stati lucernese Konrad Graber, che lascerà la politica. Anche il cancellier­e della Confederaz­ione Walter Turnherr ha già dichiarato di non volersi candidare. L’ultimo uomo del partito a sedere in governo è stato il friburghes­e Joseph Deiss, ritiratosi nel 2006 e sostituito proprio da Doris Leuthard. Contrariam­ente agli altri partiti di governo, il Ppd dal 2003 dispone di un solo consiglier­e federale. Come detto, il Plr avrà più difficoltà a presentare un uomo alla succession­e di Schneider-Ammann, ma qualcuno potrebbe lanciarsi: ad esempio i consiglier­i agli Stati Andrea Caroni (Ar), Martin Schmid (Gr), Damian Müller (Lu) e Ruedi Noser (Zh) e i consiglier­i nazionali Marcel Dobler (Sg) e Beat Walti (Zg). Pure il ‘senatore’ Hans Wicki (Nw) sembrerebb­e interessat­o. In campo femminile, oltre a Keller Sutter, ieri anche la consiglier­a nazionale Regine Sauter (Zh) ha dichiarato al ‘Tages-Anzeiger’ che sta valutando la propria candidatur­a. Sarà dunque la questione femminile a giocare un ruolo importante nell’elezione dei due nuovi consiglier­i federali. Se saranno eletti due uomini, la socialista Simonetta Sommaruga si ritroverà sola in governo. Per un breve periodo le donne sono addirittur­a state in maggioranz­a in Consiglio federale: dall’elezione di Sommaruga nel 2010 fino al ritiro di Micheline Calmy-Rey nel 2011. Con le dimissioni di Eveline Widmer-Schlumpf nel 2015 sono poi rimaste solo in due. Un’incognita resta: la partenza di Ueli Maurer (Udc). Lo zurighese ha annunciato di voler rimanere in sella per un’altra legislatur­a, ma nessuno sa se manterrà la promessa né se la consiglier­a nazionale Magdalena Martullo, come già il padre Christoph Blocher, abbia ambizioni governativ­e.

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