Il rischio bolla si è attenuato a Zurigo e Ginevra, ma è esploso a Hong Kong
In quasi tutti i grandi centri urbani dei Paesi industrializzati il mercato immobiliare resta sopravvalutato. A presentare il maggior rischio di bolla è Hong Kong, rivela l’edizione 2018 del ‘Global real estate bubble index’ di Ubs. In un terzo delle città la situazione si è però distesa. Zurigo (13esima) e Ginevra (15esima) vengono considerate moderatamente sopravvalutate, almeno a livello internazionale. Le contrazioni più significative dell’indice – che analizza i prezzi degli immobili residenziali in 20 centri finanziari di Paesi sviluppati – vengono registrate per Stoccolma e Sydney, che secondo lo studio sono uscite dalla zona di rischio. Per Londra, New York, Milano, Toronto e Ginevra le valutazioni sono lievemente calate. Per contro il rischio di bolla è fortemente salito a Monaco di Baviera, Amsterdam e Hong Kong. Anche a Vancouver, San Francisco e Francoforte gli squilibri sono aumentati. Hong Kong ha così scalzato Toronto dalla prima posizione delle città più sopravvalutate. Dietro all’ex colonia britannica seguono Monaco, Toronto, Vancouver, Amsterdam e Londra. Forti squilibri si constatano anche a Stoccolma, Parigi, San Francisco, Francoforte e Sydney. Zurigo e Ginevra, così come a Los Angeles, Tokyo e New York; al contrario i prezzi di Boston, Singapore e Milano appaiono equi, mentre il mercato di Chicago è sottovalutato. A Zurigo Ubs vede ancora una sopravvalutazione moderata del mercato immobiliare. Nel segmento ad alto livello i prezzi sono finiti sotto pressione, ma nelle categorie inferiori i bassi tassi d’interesse e l’aumento dei redditi hanno comportato un ulteriore incremento dei prezzi. Nella regione del Lago Lemano invece il mercato immobiliare si è raffreddato: i prezzi sono tornati ai livelli di tre anni fa. Secondo la grande banca la modesta attività di costruzione, combinata a una crescita moderata della popolazione, ha però fatto in modo che nella città di Ginevra i prezzi rimanessero elevati in seguito a un’offerta insufficiente. Per il mercato immobiliare globale Ubs non constata livelli eccessivi contemporanei sul versante dei prestiti e delle attività di costruzione.