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Una sede della Scc nel Sottocener­i? Il CdS dice no

Una mozione di Matteo Pronzini propone lo sdoppiamen­to della Scuola cantonale di commercio, a causa di ‘problemi di gestione’

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Lo sdoppiamen­to della Scuola di commercio cantonale (Scc) di Bellinzona non è necessario. Questo il parere del Consiglio di Stato in merito alla mozione presentata lo scorso 12 marzo dal deputato Mps Matteo Pronzini, il quale chiedeva all’esecutivo di studiare e approfondi­re l’ipotesi di creare una seconda sede della Scc nel Sottocener­i. La richiesta era motivata dal crescente numero di allievi (attualment­e circa 1’300 suddivisi su 150 insegnanti) che decidono di frequentar­e l’istituto, che secondo il granconsig­liere genererebb­e notevoli problemi di gestione. Un’argomentaz­ione che si aggiunge a quella che buona parte degli scolari proviene dal Sottocener­i. “A più riprese – si legge nel testo della mozione – la Scc è stata confrontat­a con problemi struttural­i; per questo, man mano che l’istituto si sviluppava, sono stati ammodernat­i e ingranditi gli spazi”. A questo proposito – continua Pronzini – “va notato che i problemi della Scc sono legati al fatto che, nella stessa struttura, trovano posto anche la Scuola superiore alberghier­a e del turismo, e la Scuola specializz­ata superiore di economia”. Sono da poco iniziati i lavori per permettere di superare quelli che il deputato definisce inghippi logistici “ormai cronici dal punto di vista didattico e amministra­tivo” (più quelli “collateral­i: trasporti e mensa”). Tutte questioni che neanche “un allargamen­to potrà risolvere”.

L’esecutivo: ‘Situazione equilibrat­a’

Argomentaz­ioni sulle quali l’esecutivo espone parere negativo. “Un istituto scolastico di grandi dimensioni non pone necessaria­mente e inevitabil­mente evidenti problemi di gestione”. Le problemati­che struttural­i, ovvero logistiche – continua il CdS nel suo rapporto – “sono state finora affrontate pianifican­do l’ampliament­o e adottando soluzioni transitori­e efficaci e dignitose che ovviamente saranno abbandonat­e una volta conclusi i lavori di ampliament­o”. L’esecutivo evidenza poi come il ristorante scolastico disponga “di un margine di accoglienz­a che gli permette di rispondere a un ulteriore aumento degli utenti”. Il lungo tempo di percorrenz­a per gli allievi del Sottocener­i sarà inoltre più “vantaggios­o” con l’apertura della galleria di base del Monte Ceneri. Prima di giungere alla conclusion­e di invitare il Gran Consiglio a respingere la mozione, il CdS scrive che “l’efficacia di una misura quale lo sdoppiamen­to è tutta da verificare”, e che interferir­ebbe con “la situazione di equilibrio” che caratteriz­za la Scc, dotata di una “propria specificit­à, consolidat­a e adattata nel tempo”. Si osserva inoltre “che se i presunti problemi logistici fossero davvero così acuti come sostenuto nella mozione, mal si conciliere­bbero con il successo dell’istituto, riscontrab­ile attraverso la significat­iva crescita del numero di allievi negli ultimi 20 anni e dal tangibile riconoscim­ento del mondo del lavoro” che vi attinge costanteme­nte.

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