‘Ente autonomo entro il 2021’. E c’è l’ipotesi di un nuovo edificio
Ricostruire, laddove necessario, i rapporti interpersonali e gli equilibri gerarchici, ma anche correre rapidamente ai ripari in merito a carenze strutturali e infrastrutturali riscontrate nell’istituto. C’era (e c’è) molto da fare, per “sistemare” Casa San Carlo. Gli “input” necessari per isolare le problematiche sul piatto, ricorda Giuseppe Cotti, erano giunti dall’audit presentato in aprile al Municipio dalla direttrice sanitaria e al direttore amministrativo Alvad. Ne emergevano, fra l’altro, la necessità di aggiornare la filosofia sulle cure in generale, l’organigramma con le relative funzioni e le direttive di tipo sanitario, la necessità di sviluppare una cultura geriatrica condivisa e di migliorare la gestione dei turni e dei casi di malattia, nonché diverse problematiche di tipo infrastrutturale. Decisivo, per Cotti, «è poi stato il lavoro svolto dal gruppo di coordinamento, che ringrazio sentitamente per quanto fatto». Se in materia di gestione del personale si è detto nell’articolo sopra, non di secondaria importanza sono state alcune risposte pressoché immediate di tipo pratico come il già citato avvio del progetto “Farmadomo”, l’acquisto di 65 nuovi letti e quello, prossimo, di materiale e apparecchiature sanitarie, di arredo per la fisioterapia e di carrelli per i medicinali. «Ricordo anche che in cucina è arrivato un nuovo capo cuoco e che l’offerta è migliorata, anche grazie alla possibilità data ai residenti di scegliere giornalmente fra due menù, che prima non esisteva», nota Cotti. Una cucina dove per altro sono necessarie diverse altre migliorie di ordine infrastrutturale; quali esattamente lo stabiliranno gli estensori di un mandato specialistico conferito dal Municipio. Interventi sono previsti anche in amministrazione (dotazione di nuovi programmi informatici per la gestione del personale e per la contabilità). Entro fine anno arriverà inoltre il risultato di una valutazione esterna generale sull’immobile e sugli scenari futuri (ristrutturazione o nuova casa): un passo considerato determinante è comunque l’istituzione di un ente autonomo, «traguardo al quale il Municipio punta ad arrivare entro il 2021». Infine, v’è la collaborazione consolidata con l’Adicasi, associazione di categoria delle case anziani ticinesi.