Comparto Ffs, licenziati 3,5 milioni. Scomparirà il passaggio a livello
Passaggio a livello di via Basilea, addio. Uno degli elementi caratterizzanti la viabilità della Lugano alta scomparirà. Il Municipio ha infatti licenziato il messaggio contenente la richiesta di credito di 3,5 milioni di franchi per il riassetto urbanistico provvisorio del comparto. L’intera area della stazione Ffs di Lugano è oggetto già da anni infatti di lavori e questi non sono terminati. Dopo il risanamento dello stabile della stazione con relativo piazzale, la nuova linea della funicolare e annesso atrio, il raccordo pedonale verso il centro e la stazione della Flp, toccherà ora alla fase tre. Si tratta della realizzazione del nuovo terminale degli autobus e dell’autosilo situati sul piazzale di Besso, del nuovo sottopassaggio pedonale coordinato con la rete tram-treno e del completamento dell’intero sistema viario tra l’incrocio Genzana (a Massagno) e il comparto Tassino. La chiusura del passaggio di via Basilea anticipa di fatto la realizzazione della tratta stradale di collegamento di quest’ultimo punto, che deve essere accompagnata da misure per la gestione del traffico residuo proprio su via Basilea. Questa diventerà infatti a fondo cieco, poiché via Montarina non potrà essere una via di sfogo alternativa. Con la chiusura del passaggio è previsto quindi un intervento provvisorio, con due misure di accompagnamento. Una rotonda provvisoria come piazza di giro a ridosso del parco del Tassino e la costruzione di un ascensore per collegare via Basilea al sottopassaggio pedonale principale della stazione (che non rientra nel messaggio però, in quanto di competenza delle Ffs).
In autunno il campus Supsi
I lavori, necessari anche per il previsto aumento del traffico ferroviario con l’apertura della galleria del Ceneri nel 2020, inizieranno l’anno prossimo e dureranno quattro anni. Intanto, «è atteso in autunno – conferma il sindaco Marco Borradori – il messaggio concernente la nuova sede centrale della Supsi», bloccata da anni a causa di ricorsi e pronta a ripartire in vista dell’apertura – nel 2023 – dello stabile che ospiterà 2’000 persone, fra studenti e collaboratori.