I Mondiali tornano in Svizzera
Adesso è ufficiale. Nel 2020 e nel 2024 i Mondiali di ciclismo si correranno sulle strade della Svizzera, più precisamente ad Aigle/Martigny nel 2020 e a Berna o Zurigo quattro anni più tardi. La candidatura romanda permette all’Unione ciclistica internazionale (Uci) di ovviare alle rinunce di Olanda e Italia (Vicenza), nonché di mantenere invariata la tempistica per l’appuntamento previsto in una delle due città principali della Svizzera (Swiss Cycling prenderà una decisione a marzo), più orientato sul medio termine. In condizioni normali, le due candidature sarebbero state in contrasto, ma nel caso specifico l’Uci ha deciso di avallarle in contemporanea. È la prima volta che vengono assegnate due edizioni dei Mondiali nel medesimo Paese in un unico congresso. L’ultima edizione della rassegna iridata su strada corsa su suolo rossocrociato risale al 2009, quando a Mendrisio si erano imposti l’australiano di Stabio Cadel Evans nella gara in linea e il bernese Fabian Cancellara a cronometro. Per l’edizione del 2020, che avrà un budget di circa 20 milioni di franchi, a capo dell’organizzazione potrebbe esserci il corridore vallesano Steve Morabito, che avrebbe già indicato il 2019 come l’anno del suo addio alle competizioni. L’anno prossimo, appunto prima di Aigle e Martigny, i Mondiali si terranno invece in Gran Bretagna, nello Yorkshire. L’edizione 2021 è invece stata attribuita al Belgio, più precisamente nella mitica regione delle Fiandre.