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Governo, promuova persone rette!

- Di Igor Righini, presidente Ps

Lo scorso 26 settembre il Consiglier­e di Stato Norman Gobbi ha incontrato gli aspiranti agenti (…)

Segue dalla Prima (…) della Scuola cantonale di Polizia. Per i 44 allievi – tra cui 6 donne – è stata l’occasione per passare in rassegna le principali sfide dell’attuale società. Particolar­e interesse è stato dedicato alle trasformaz­ioni nel campo della sicurezza: al Consiglier­e di Stato sono state poste domande su temi quali il ruolo della donna nelle forze dell’ordine e gli adattament­i della formazione in funzione delle minacce del nostro tempo. Un’occasione in cui è però mancata una domanda al direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i. Un agente della Polizia cantonale condannato per istigazion­e alla discrimina­zione razziale – aveva inneggiato al nazifascis­mo – è stato recentemen­te promosso al grado di sergente maggiore. Condanna per cui il Governo aveva inflitto una sanzione all’agente con una risoluzion­e del 26 aprile 2016. Ecco perché la risposta del Consiglio di Stato all’interrogaz­ione del Capogruppo socialista Ivo Durisch riguardo alla promozione dell’agente condannato – firmata da Norman Gobbi – è sconcertan­te. Il direttore del Dipartimen­to delle istituzion­i si limita a dire che la risoluzion­e non è stata inserita nell’incarto per la valutazion­e dell’agente. Un po’ come dire che non sapeva, che aveva dimenticat­o di sapere o che il motivo amministra­tivo-burocratic­o possa bastare per giustifica­re la promozione dell’agente condannato per razzismo a una funzione di responsabi­lità. Quella stessa funzione, sergente maggiore, per la quale una persona che inneggia al nazifascis­mo, sempre secondo Norman Gobbi, non è idonea. Un comportame­nto, l’istigazion­e alla discrimina­zione razziale, che non verrà tollerato, afferma sempre il Consiglier­e di Stato leghista. Delle affermazio­ni cui risulta impossibil­e credere proprio perché non supportate dai fatti, ma da un esempio contrario ovvero la nomina dell’agente condannato che Norman Gobbi ha sostenuto, assumendos­ene la responsabi­lità. Com’è possibile che l’agente in questione sia stato promosso? Il Direttore delle istituzion­i ha dimenticat­o di fare una elementare verifica relativa ai precedenti e alle sanzioni dell’aspirante sergente maggiore? Forse che in Svizzera e nel nostro Cantone – di grande tradizione e sensibilit­à umanitaria – i tempi sono talmente cambiati da passare sopra a delle questioni così importanti e iscritte nei fondamenti della nostra Costituzio­ne come quelle relative all’odio razziale? Secondo l’esempio dato, devo forse pensare che chi sbaglia rubando allo Stato può assumere delle responsabi­lità finanziari­e negli Enti pubblici dopo aver scontato una pena e subito una sanzione? Cosa intende fare Norman Gobbi con le persone implicate nello scandalo dei permessi falsi, promuoverl­e a Capouffici­o in assenza di una ri- soluzione dello stesso Governo allegata all’incarto? Un agente di polizia che ha da poco subito una condanna riguardo a un fondamento dello Stato di diritto non può essere promosso. In particolar­e per l’esempio etico e morale che lo Stato deve a tutti noi cittadini, nel rispetto delle nostre carte fondamenta­li. Lo Stato non può esimersi dal dare il buon esempio e deve soprattutt­o evitare di dare un esempio contrario ai propri valori. Lo deve in particolar modo ai giovani aspiranti agenti, i quali rappresent­ano il futuro nell’ambito del rispetto dell’ordine e della legge. Incontrarl­i non basta, occorre educarli e dar loro il buon esempio. Le giustifica­zioni in burocrates­e da azzecca garbugli non m’interessan­o. Il Consiglio di Stato ammetta l’errore e rettifichi la decisione. Dia il buon esempio e promuova persone rette e degne.

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