Presidio ‘Salviamo Bassa’ contro il progetto per la sponda sinistra
Durante la cerimonia di inaugurazione del centro, l’attenzione dei presenti è stata distolta per alcuni istanti da una manifestazione di protesta organizzata dal gruppo Salviamo Bassa. Una quindicina di persone ha affisso alcuni striscioni fuori dalla rete che delimita il centro di controllo – a conoscenza del presidio, la Polizia cantonale aveva intimato loro di non introdursi all’interno del perimetro della manifestazione ufficiale – chiedendo di togliere le mani dal terreno oggetto di un progetto di rinaturazione da parte dell’Ustra per compensare i lavori relativi alla circonvallazione di Roveredo. “Basta arroganza”, “Oltre al danno anche la beffa” si leggeva sugli striscioni. La loro richiesta nei confronti dell’Ustra è di sospendere il progetto (attualmente in fase di consultazione) che prevede una serie di interventi sulla sponda sinistra della Moesa tra San Vittore e Lumino, dove adesso è presente una strada sterrata ben frequentata dalla gente del posto. Un percorso verrebbe riprodotto più in quota e tra le novità è anche previsto un corridoio faunistico per permettere l’attraversamento del tracciato A13 da parte degli animali selvatici. «Vogliono devastare la sponda sinistra», spiega la portavoce del gruppo Paola Casagrande. I timori che il nuovo progetto Ustra sia uno scempio paesaggistico e che le spiaggette lungo la Moesa vengano eliminate sono accompagnati dalle critiche per quanto già realizzato dall’Ustra in zona Pascal Grand, vicino al Centro di controllo, dove al posto del bosco sono stati realizzati dei biotopi (vedi foto sopra). Sul progetto della sponda sinistra il Comune di San Vittore ha inoltrato una lettera con cui non si oppone formalmente a quanto previsto ma formula una serie di richieste all’Ustra. In particolare vuole che sia chiarita la gestione futura di queste aree una volta scaduto il periodo di 5 anni in cui la responsabilità è dell’Ufficio federale delle strade. Altro timore è che animali selvatici che possono fare in ingenti danni – come i cinghiali – si trovino la strada spianata grazie al corridoio faunistico per raggiungere il paese. «Chiediamo inoltre che il territorio rimanga fruibile da parte della popolazione, che finora lo ha molto apprezzato», sottolinea la sindaca Nicoletta Noi-Togni. SAM