‘Caro Ps, la diversità è una ricchezza’
Segue da pagina 4 (…) mi sono sempre tenuto ben distante dalla politica partitica. Purtroppo negli ultimi anni faccio sempre più fatica a ritrovare nei partiti di sinistra quell’attenzione ai bisogni concreti dei cittadini. Tanta ideologia, tanta strategia elettorale, tanti discorsi contorti e spesso “incapibili”. Soprattutto tanta distanza dalla vita reale delle persone. Seppur tentato dalla scheda bianca e dall’assenteismo, ho invece deciso di rispondere positivamente alla richiesta della tua “commissione cerca” per la definizione delle liste del Consiglio di Stato. Ho deciso di mettermi in gioco e provare, nel mio piccolo, a partecipare maggiormente alla vita pubblica. La Direzione ha deciso di proporre altri candidati, che godono peraltro della mia stima. Tra le motivazioni della mia esclusione, in sintesi, è stato detto che ho l’handicap di non disporre della necessaria lunga militanza nel partito. Non essendomi autoproposto, ma avendo semplicemente risposto ad una richiesta di disponibilità, a scanso di equivoci, chiarisco che accetto la decisione della Direzione e attendo serenamente le conferme del Comitato cantonale e del Congresso. Ritorno in buon ordine nella periferia del Ps, ma permettimi, caro Ps, di esprimere un augurio per il futuro. Credo fortemente che la diversità sia una ricchezza. Che riconoscere, accogliere, valorizzare le differenze renda una collettività, una squadra di calcio come un partito, più ricchi e più forti. Un movimento che si vuole progressista deve forzatamente aprirsi verso l’esterno e non chiudersi su se stesso nel tentativo di addomesticare correnti, pensieri e personaggi. Sogno un Ps più Movimento e meno Partito. Attento ai compagni di lunga data, ma aperto anche alla società civile. In definitiva un movimento vicino alle persone, alle loro individualità, ai loro bisogni e ai loro sogni. Non lasciamo questa prerogativa solamente alla Lega dei ticinesi.