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Caso Brocchi: ecco la perizia

Lo dice la nuova perizia del caso Brocchi: ‘Attitudini del docente pedagogica­mente non idonee’

- Di Cristina Ferrari

I tre esperti chiamati a considerar­e il pericolo sullo sviluppo psichico degli alunni del docente, accusato di maltrattam­enti, parlano di ‘attitudini pedagogica­mente non idonee’.

La commission­e peritale attesta che il comportame­nto del maestro di Montagnola ha attivato ‘fattori-barriera’ tali da mettere a rischio una crescita sana degli alunni

Pagine sottoscrit­te dalla commission­e peritale, nelle persone del perito Claudio Della Santa e dai due periti ausiliari, gli psicologi Veronica Simona Benhamza e Luca Sciaroni. Fogli di estrema importanza che potrebbero dare, finalmente (a quasi quattro anni dai fatti), una svolta nel caso del maestro delle scuole elementari di Montagnola, Mauro Brocchi, accusato di maltrattam­enti nei confronti di alcuni suoi giovanissi­mi allievi. La perizia, sollecitat­a dal procurator­e pubblico Antonio Perugini, dopo il rinvio al Ministero dell’incarto per ulteriori accertamen­ti da parte del pretore Siro Quadri, risponde infatti favorevolm­ente alla precisa domanda avanzata dal magistrato: ‘Dica il perito se, sulla base delle emergenze istruttori­e, i comportame­nti dell’imputato Brocchi, segnalati dai genitori di vari allievi di scuola elementare affidati al docente (in particolar­e per quelli di 8 anni all’epoca dei fatti, ovvero per il periodo settembre 2014-23 novembre 2014) erano tali da costituire esposizion­e a pericolo del loro sviluppo fisico o psichico, e se sì, in base a quali elementi e criteri pedagogico scientific­i’. A costituire un pericolo al loro sviluppo psichico, piuttosto che fisico, una serie di atteggiame­nti del docente considerat­i dai periti “pedagogica­mente non idonei”: la scarsa consapevol­ezza dei possibili e negativi effetti dei suoi comportame­nti sui bambini e la successiva banalizzaz­ione; l’uso inappropri­ato degli oggetti; l’etichettat­ura dei bambini minando così la loro popolarità in seno al gruppo; la ricerca di ‘complicità’ con alcuni allievi e denigrando altri, socialment­e meno adeguati.

Due procurator­i (Corti e Perugini), quattro anni dai fatti, tre periti e famiglie sempre... in attesa

Una bella vittoria, dunque, per le famiglie coinvolte, che da quattro anni attendono giustizia, dopo il passaggio di mano in mano fra due procurator­i (Nicola Corti e Perugini, peraltro dimissiona­rio per fine anno). Famiglie oggi preoccupat­e non solo per l’arrivo di un terzo magistrato, che rallentere­bbe nuovamente la pratica, avvicinand­o sempre più alla temuta prescrizio­ne. In questo senso il legale di Brocchi, l’avvocato Yasar Ravi, tramite raccomanda­ta ha inviato al Ministero pubblico la richiesta di proroga di venti giorni per pronunciar­si in merito alla perizia, richiesta accolta dal pp Perugini e dunque prolungata fino al 22 ottobre.

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TI-PRESS Era il 2014 nelle aule della scuola elementare

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