‘Trattare tutti i punti d’acqua o l’avrete in casa’
La zanzara tigre ha conquistato tutti i fondivalle del Ticino, si salvano Blenio e Leventina, dove vale finora il limite d’altitudine di 400-500 metri. «La distribuzione è aumentata, ma non la sua densità. Di fatto riusciamo a contenerla», spiega la biologa Eleonora Flacio, che è alla testa di una squadra di 8 persone (che d’estate diventano 12). Non vola chilometri, non va oltre la staccionata del giardino. «Dove non si fa prevenzione, la gente si lamenta. La lotta va fatta in modo coordinato tra Comuni, privati e quartieri». In futuro dovremmo evitare il giardino d’estate, spruzzarci e mettere vestiti lunghi? «Per evitare tali scenari dobbiamo agire preventivamente e cambiare le abitudini. Come si butta via la spazzatura dopo una settimana, così si devono trattare settimanalmente i punti d’acqua per eliminare le uova o è matematico averla. Dobbiamo conviverci e limitarla». Non è facile trovare tutti i punti da trattare, può sfuggirne qualcuno e ritrovarsi a settembre invasi. «Sì, basta qualche millimetro d’acqua per farla riprodurre. Il vantaggio, in una situazione dove ci sono molte zanzare, come tra agosto e settembre, è che si individuano facilmente i focolai, perché si vedono gli insetti svolazzare attorno al punto d’acqua e se si osserva meglio il punto stesso si possono vedere le larve (piccoli vermetti) che nuotano, così l’anno successivo a maggio si può intervenire in modo mirato». I punti classici: «Ho trovato nanetti da giardino rotti con ristagni d’acqua, tombini, grondaie, fontane, sottovasi, pavimenti tecnici sollevati con ristagno d’acqua. Anche una cassetta della sabbia dei bambini con un bordo crepato e acqua».