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Rimborso spese telefonich­e, l’Up: ‘Non ricorrere’

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Seduta straordina­ria sia, ma per decidere di non fare nulla. Di non impugnare, cioè, il decreto di non luogo a procedere del pg Andrea Pagani nei confronti di quattro consiglier­i di Stato (Paolo Beltramine­lli, Norman Gobbi, Christian Vitta e Claudio Zali). È quanto propone l’Ufficio presidenzi­ale al parlamento, domani pomeriggio riunito per evadere questa unica trattanda. Lo impongono i tempi ricorsuali, ossia quei dieci giorni dall’intimazion­e della decisione del pg sulle ultime sollecitaz­ioni di Matteo Pronzini (Mps) in merito alla questione delle spese telefonich­e, che i ministri hanno continuato a farsi rimborsare fino al mese scorso. Termini che hanno costretto la presidente del Gran Consiglio Pelin Kandemir Bordoli a convocare il Legislativ­o in seduta straordina­ria (vedi la ‘Regione’ di venerdì). Una prima storica, quantomeno a memoria di cronista. “L’Ufficio presidenzi­ale – si legge nel suo rapporto – non ha motivo di dubitare che il decreto di non luogo a procedere sia fondato su un accertamen­to esatto e completo dei fatti giuridicam­ente rilevanti. Può inoltre condivider­e le conclusion­i del pg circa l’assenza di dolo, anche eventuale, da parte degli interessat­i”. Quanto agli interessat­i: nel decreto in questione si legge che era “ovviamente sottintesa” la “disponibil­ità” a ritornare le indennità per il telefono, nel caso si fosse “accertata in via definitiva la percezione senza valido titolo da parte dei consiglier­i di Stato”. Lo ha messo nero su bianco il 6 settembre il Cancellier­e dello Stato, per conto dell’Esecutivo, scrivendo al pg. Pg che poi nel documento precisa l’ammontare della restituzio­ne (“salvo errore di calcolo, in ragione di 1’450 franchi a testa nel periodo marzo-agosto 2018”). Il governo ha “preso atto della decisione dell’Ufficio presidenzi­ale del Gran Consiglio” di non concedere più di 15mila franchi annui di rimborsi a forfait, spese telefonich­e incluse, e quindi di aver escluso dalle rispettive buste paga di settembre queste indennità. Ma ancora ciò non sarebbe sufficient­e a far scattare il ristorno: il punto definitivo alla questione sarà messo verosimilm­ente dopo che la Sottocommi­ssione finanze avrà concluso la sua valutazion­e di tutto il dossier rimborsi. SCA

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TI-PRESS Domani la seduta straordina­ria

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