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Anche le corna delle mucche alle urne il 25 novembre

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Non solo i ‘giudici stranieri’, ma anche le mucche con le corna saranno oggetto di una consultazi­one popolare il 25 novembre. Stando al comitato in favore dell’iniziativa popolare ‘per vacche con le corna’, questi animali rischiano di sparire dal paesaggio elvetico. Con un sostegno finanziari­o ai contadini che ne possiedono ancora, si ridarebbe dignità a questi animali da reddito. L’iniziativa chiede che gli agricoltor­i vengano indennizza­ti per i costi supplement­ari che devono sobbarcars­i se lasciano crescere le corna ai loro animali. Nel testo non vengono prese in consideraz­ione solo le mucche, ma anche, ad esempio, tori e capre. Non si tratta di impedire l’asportazio­ne delle corna, hanno sottolinea­to ieri ai media i promotori, ma di promuovere una detenzione rispettosa del bestiame. Attualment­e, quasi il 90% delle mucche in Svizzera non è dotato di corna. Nella maggior parte dei casi, soprattutt­o per i capi da latte, rimuoverle resta un’operazione dolorosa. Le corna permettono inoltre agli animali di comunicare, regolare la propria temperatur­a corporea e prendersi cura dell’igiene personale, hanno messo in risalto i fautori dell’iniziativa. Le corna sono anche legate alla digestione: più il foraggio è abbondante, meno le estremità ossee sono grandi. La principale ragione che spinge gli agricoltor­i a privilegia­re bestiame privo di corna è la volontà di evitare ferimenti fra animali o di persone. Per risolvere questo problema, hanno sottolinea­to i sostenitor­i del testo, basterebbe prevedere luoghi di detenzione meno stretti. Gli iniziativi­sti hanno poi già presentato la loro idea di applicazio­ne in caso di successo dell’iniziativa alle urne. La sovvenzion­e per gli animali con le corna sarebbe legata al programma di uscite all’aria aperta. Essa spetterebb­e solo agli agricoltor­i che lasciano i capi al pascolo per almeno 26 giorni al mese d’estate e per un minimo di 13 giorni al mese in inverno. Il contributo annuale sarà di almeno 190 franchi per mucca e 38 franchi per capra. Tutto ciò costerebbe 15 milioni di franchi all’anno alla Confederaz­ione, una somma che i fautori del ‘sì’ giudicano facilmente gestibile all’interno di un budget agricolo di tre miliardi.

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KEYSTONE Sovvenzion­i per chi le possiede

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